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COREA DEL NORD, TEST NUCLEARE AL VAGLIO DEL CONSIGLIO ONU: SANZIONI E REAZIONI

“Siamo ancora disponibili ad abbandonare i programmi nucleari e a tornare al tavolo dei negoziati a sei… in qualsiasi momento purché gli Stati Uniti prendano misure corrispondenti” ha riferito all’indomani del test nucleare sotterraneo condotto dalla Corea del Nord l’agenzia di stampa sudcoreana ‘Yonhap’ citando un funzionario di Pyongyang, il quale ha precisato che la Nord Corea è tuttavia pronta a lanciare missili con testate nucleari e a condurre ulteriori test “a seconda di come si svilupperà la situazione”.

Lontani dal fare concessioni e come sempre riluttanti ad avviare colloqui diretti, gli Stati Uniti hanno invece proposto una bozza di risoluzione – che verrà esaminata oggi dal Consiglio di sicurezza dell’Onu – che prevede, tra le varie sanzioni, anche la facoltà di ispezionare tutti i carichi di merci in entrata o uscita dal paese e un congelamento bancario di qualsiasi somma legata ai programmi bellici nordcoreani.

Ancora più stringenti le mosse proposte dal Giappone, obiettivo tradizionale delle ostilità nordcoreane e presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Mentre alcuni apparecchi da ricognizione dell’Ente nipponico per l’Autodifesa stanno raccogliendo campioni d’aria sul Mar del Giappone nel timore di una contaminazione nucleare, Tokyo intende proporre sanzioni internazionali e aprire la strada a un intervento militare in base all’articolo 7 della Carta dell’Onu. Se Gran Bretagna e Francia appoggiano le misure ampie e severe proposte dagli Stati Uniti, Russia e Cina sembrano più aperte al dialogo. Pechino, in particolare, pur non escludendo la possibilità di sanzioni e prefigurando un “impatto negativo” dell’esperimento nucleare sulle relazioni tra i due paesi, reputa qualsiasi azione militare “una modalità inimmaginabile”.

Anche l’Australia, uno dei pochi paesi nel mondo occidentale a intrattenere rapporti diplomatici con Pyongyang, è favorevole alle sanzioni, ma manterrà “una qualche forma di dialogo con i nordcoreani.Misna