Toscana

COSTITUZIONE UE: GALLI DELLA LOGGIA, IL RISCHIO DI UN FALSO STORICO

Un’occasione mancata: non si può fondare un nuovo soggetto politico senza averne ben chiare identità e origini”. Per lo storico e politologo Ernesto Galli Della Loggia, intervenuto stamani a Roma ad un incontro su “Le radici cristiane della cultura in Europa”, l’esclusione del riferimento alle suddette radici nella prima bozza del Preambolo della Costituzione europea, che il prossimo 20 giugno sarà presentata ufficialmente al Vertice di Salonicco, è “una singolarissima omissione” e “se fosse passato così, il testo avrebbe avuto i caratteri di una vera e propria falsificazione storica”. Non che, secondo Galli, la scelta successiva “del silenzio assoluto” sia “stata sensata”; compito “di tutti gli europei è allora ripensare seriamente la propria cultura perché solo sapendo chi siamo possiamo stabilire dove vogliamo andare”.

“Contenere le norme che influiscono sull’interpretazione del dettato costituzionale”: questa, ha spiegato la docente di diritto internazionale Maria Rita Saulle, la funzione tecnica del preambolo, “fonte interpretativa dell’intero trattato”. Di qui “l’importanza del richiamo alle radici cristiane”.Per Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università cattolica e vicepresidente della Fuce (Federazione università cattoliche d’Europa), “interrogarsi sul ruolo della Chiesa in Europa significa allargare gli orizzonti agli Usa e al mondo intero”; ne discende per la cultura cattolica “la sfida di essere presente sullo scenario mondiale elaborando un progetto di multilateralismo”. “Alla vigilia di eventi importanti come l’elaborazione del trattato costituzionale che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2004, le elezioni europee previste nella primavera, l’allargamento dell’Unione”, e di fronte alle gravi crisi internazionali, “occorre cementare l’Europa concentrando gli sforzi su ciò che unisce” ha osservato il presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Conso. Un’Europa “coesa per fronteggiare anche la superpotenza Usa. Oggi non esiste alcun Paese al mondo che non sia ‘ricattabile’ dagli Stati Uniti”. Positivo per il giurista il dibattito sul Preambolo: “Significa non accantonare il problema religione, sia a livello di coscienza, sia a livello pubblico e sociale. Bisogna correre il rischio della propria identità”. Sir