Toscana

Calcio, verso superprocesso

Ultimi giorni per studiare le carte, ma è già conto alla rovescia per il maxiprocesso sportivo di ‘calciopoli’. Con lo scandalo delle intercettazioni che dopo un mese non placa le polemiche, anzi scatena il tutti contro tutti, da lunedì si entra nel vivo dell’istruttoria: i riflettori dal commissario straordinario Guido Rossi vireranno sul capo dell’ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli che da lunedì comincerà le audizioni dei 41 indagati della Procura di Napoli.

Ma l’ex capo di Mani Pulite non si limiterà alla lista ufficiale di quanti direttamente coinvolti, ma sentirà diverse altre persone che possono testimoniare su quello che i magistrati partenopei hanno definito il ‘sistema Moggi’.

Ex arbitri, testimoni, insomma quanti sono finiti senza un diretto coinvolgimento nello scandalo (come Paparesta per l’episodio dello stanzino in cui fu rinchiuso da Moggi), e altri che dal sistema hanno preso le distanze, ma che possono raccontarlo. Un lavoro intenso che si dovrà chiudere in tempi stretti: tutti i sei vice dell’ufficio diretto da Borrelli sono pronti e già domenica si sono dati appuntamento a Roma per definire al meglio la settimana.

Un calendario fitto che dovrebbe vedere sfilare i principali protagonisti però nella seconda settimana: lo stesso Luciano Moggi, così come gli ex designatori Bergamo e Pairetto, saranno con ogni probabilità sentiti a partire da lunedì 12. Borrelli dovrà preparare la relazione su cui poi il procuratore Stefano Palazzi deciderà i deferimenti, che potranno essere fatti per tutti alla Caf che sarà così organo giudicante di primo grado, mentre la Corte federale costituirà la sede dell’appello.

Un percorso che decide lo stesso Palazzi, tagliando così fuori la Disciplinare e di conseguenza anche la tappa milanese della giustizia sportiva su ‘calciopoli’. Il commissario Rossi, dopo aver lanciato l’allarme sulla situazione del calcio presa in consegna e definita “più grave di come la immaginava” avrà di che lavorare con il suo vice Nicoletti.

Intanto la federcalcio respinge al mittente le voci, apparse su alcuni giornali, di presunti dissapori tra Rossi e il Coni, nate dopo il consiglio nazionale a cui il commissario non ha partecipato (ma non era obbligato). “Smentisco qualsiasi contrasto tra Coni e Figc – fa sapere il capo ufficio stampa della Figc, Antonello Valentini – La collaborazione tra Petrucci e il commissario è intensa e tutte le nomine sono state fatte in piena sintonia”.

Di fatto Rossi finora non ha voluto avere molti interlocutori del mondo sportivo, l’unico con cui ha parlato fin dall’inizio è proprio Petrucci. Ed è al Coni che lo stesso commissario si è recato lo stesso giorno del consiglio nazionale, trattenendosi per oltre un’ora nell’ufficio del presidente. Al professore preme rifondare un mondo caduto a pezzi: lo farà, lavorando anche al quinto piano di via Allegri. Mentre indagati, testimoni, persone informate dei fatti, ex che hanno tanta voglia di vuotare il sacco sfileranno davanti al procuratore che ha combattuto Tangentopoli. (ANSA).

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