Toscana

Carcere: un caso di detenzione illegittima a Massa Marittima

Come ha ricordato Passione, legale della persona coinvolta, si trattava di una condanna a vent’anni interamente scontata per duplice omicidio. Dopo la pena doveva essere sottoposto alla misura di sicurezza della casa di cura e custodia, in quanto ritenuto socialmente pericoloso. Il magistrato di sorveglianza aveva giudicato che la misura dovesse essere scontata per tre anni in una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) in Piemonte. Nell’attesa che nella struttura si liberasse un posto, l’Amministrazione penitenziaria aveva ordinato di trattenerlo in carcere. La svolta c’è stata il 5 febbraio quando il presidente del Tribunale di sorveglianza ha disposto la scarcerazione, prevista in realtà per lo scorso 23 gennaio. Adesso si attende la decisione del Tribunale di sorveglianza che dovrà verificare l’eventuale pericolosità del soggetto e l’applicazione della Rems. “La denuncia per detenzione illegale contro il codice penale” afferma Franco Corleone “è contro i valori della Costituzione e siamo davanti a un caso esemplare che rende evidenti le incongruenze di una legge che, dopo la chiusura degli OPG (Ospedale psichiatrico giudiziario) presenta molte contraddizioni. Chi ha scontato la pena non può restare in carcere”. Questo concetto apparentemente banale, non è così scontato; in Italia ci sono infatti più di 60 casi di persone indebitamente detenute.

In linea con questa vicenda e in occasione del secondo anniversario della morte del magistrato Alessandro Margara sono stati organizzati due giorni di incontri: venerdì 8 febbraio alle 14 nella sala Collezioni di Palazzo Bastogi (Via Cavour, 18) e sabato 9 al Cenacolo di S. Apollonia (Via S. Gallo, 25).

Nell’incontro si discuterà “dell’uso populistico della giustizia penale e del carcere, quali armi contro i nemici sociali” e si parlerà del tema “dell’uso simbolico del penale messo in relazione declino del sociale e all’incapacità della politica di governare la società moderna”. Si ripercorreranno le idee di Margara, il giudice che “trattava i detenuti come uomini” e ha ispirato la riforma penitenziaria, sempre in prima per i diritti delle persone private della loro libertà. Come rappresentanti delle istituzioni ci saranno il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, e il presidente della Regione, Enrico Rossi, mentre l’introduzione è affidata a Franco Corleone. Tra gli interventi: Beniamino Deidda e Antonietta Fiorillo e si parlerà dellesito dei lavoratori tematici su “Città e sicurezza”, “OPG e Rems”, “41bis e ergastolo”, “Droghe e carcere”, “Gli spazi della pena”, “Donne e carcere”, “Alternative al carcere, giustizia di comunità e giustizia minorile” e “Immigrazione e sicurezza”.

L’incontro proseguirà sabato alle 9.30 al Cenacolo S. Apollonia con le relazioni “Meno stato e più galera” di Luigi Ferrajoli; “Moralità è diritto” di Tamar Pitch; “Il carcere dopo Cristo” di Stefano Anastasia.

Alle 15.30 avrà luogo la tavola rotonda sul tema “La giustizia nella crisi della democrazia: un manifesto per ripartire dalla Costituzione”, coordinata da Laura Zanacchi.