Toscana

Cardoso, rinasce anche il «Palazzetto»

di MARCO LAPIDieci anni dopo la «bomba d’acqua» – ma anche di tronchi, terra e massi – che il 19 giugno 1996 si abbatté sui due versanti del Monte Forato e sulle sottostanti valli di Cardoso e Fornovolasco, le ferite di quei giorni praticamente non si vedono più. Il cosiddetto «Modello Versilia», non a torto tanto celebrato, ha permesso di intervenire in tempi rapidi e con efficacia, grazie al contributo di tutti i soggetti interessati, a cominciare dalla Regione Toscana. Non solo: da quel tragico evento è nata, nelle popolazioni locali, la voglia di valorizzare adeguatamente quel territorio così duramente colpito, ed epicentro di questo desiderio è stato certamente Pruno, antico gioiello situato proprio sopra Cardoso. Da qui, nelle albe dei giorni attorno al solstizio d’estate, si può assistere allo spettacolo del sole nascente incorniciato nel grande arco di roccia che dà il nome alla caratteristica montagna da cui quel giorno si scatenò l’inferno.

È nata così l’idea di una festa che ogni anno si è arricchita di nuove iniziative ed eventi, coinvolgendo diversi altri centri versiliesi e garfagnini e andando ad aggiungersi alle commemorazioni ufficiali dell’alluvione e delle 15 vittime che purtroppo causò. Nessuna «stonatura» tra le due iniziative, anzi una sempre maggior integrazione, tanto che quest’anno, in occasione del decennale, alcuni eventi sono inseriti in entrambi i programmi, tra cui la messa che l’arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti celebrerà lunedì 19 alle 22,15 nella chiesa di Cardoso.

Chi fosse interessato al programma completo delle celebrazioni per l’anniversario (che prevedono anche la presenza del ministro Vannino Chiti) nonché del solstizio d’estate può fare riferimento ai siti internet www.comune.stazzema.lu.it e www.ilsolstiziodestate.it. Fedeli allo spirito della rubrica, vogliamo qui invece ricordare che qualcosa a Cardoso resta ancora da ricostruire. L’unica ferita ancora aperta, infatti, riguarda proprio il cosiddetto «Palazzetto», l’edificio che del paese era un po’ il simbolo e che ospitava l’archivio storico del Comune di Stazzema, andato purtroppo quasi completamente perduto. Una paziente opera di ricerca ha poi portato, nel 2000, alla pubblicazione di un censimento di fonti parallele. Ma la struttura, come si vede dalla foto, è rimasta in attesa del ripristino, anche a causa delle nuove disposizioni antisismiche che hanno costretto a rimetter mano al progetto con conseguente aumento di costi.

Da simbolo di Cardoso a emblema dell’alluvione: ma ora finalmente, come ci hanno confermato il sindaco Michele Silicani e l’assessore Rodolfo Pierotti, i lavori sono ripresi e la previsione è che si possano concludere entro un anno. Già dalla prossima estate, quindi, il «Palazzetto» non solo tornerà ad essere la sede dell’archivio storico, ma diverrà sempre più il centro culturale ufficiale dello Stazzemese, destinato ad ospitare, tra l’altro, la biblioteca comunale. E in un futuro non lontano, a Cardoso, tornerà a funzionare anche la piccola centrale idroelettrica: le acque del Monte Forato porteranno di nuovo non morte e distruzione ma energia pulita. E il piccolo centro dell’Alta Versilia, come Fornovolasco sull’altro versante, sarà ancor più esempio non della Toscana da salvare, ma della Toscana salvata.