Toscana

Carrara: crollo in una cava di marmo. Due operai dispersi

«E’ con grande sofferenza e angoscia che ho appreso del terribile incidente in una grande cava di marmo a Carrara che ha drammaticamente coinvolto alcuni lavoratori». A dirlo è il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che si sta recando a Carrara, sul luogo della tragedia.

Secondo una prima ricostruzione della tragedia, sembra che tre cavatori si trovassero sulla sommità del monte per controllare il taglio di una parete di marmo: ad un certo punto il monte si è sbriciolato e i tre cavatori si sono visti franare la terra sotto i piedi. Uno di loro, che aveva un’imbracatura, è rimasto sospeso nel vuoto ed è stato salvato dall’elicottero del 118 mentre gli altri due che non erano legati e che pare stessero rimuovendo la macchina tagliatrice dai binari sono precipitati nel vuoto per una trentina di metri. I due cavatori sono stati sepolti da lastroni di marmo e altri detriti. Le ricerche proseguiranno per tutta la notte.

«E’ un incidente gravissimo e inaccettabile – continua il presidente Rossi – su cui è necessario fare piena luce e accertare eventuali carenze legate alla sicurezza. Il nostro pensiero va prima di tutto alle famiglie dei cavatori coinvolti, a cui esprimo a nome mio e di tutta la Toscana la nostra vicinanza e il nostro dolore. In questi anni, come Regione, ci siamo dati da fare per la prevenzione e la sicurezza, ma non basta. Dobbiamo impegnarci ancora di più. Così come devono farlo – conclude Rossi – tutti gli organi preposti e le aziende del settore».

«Un’altra inaccettabile giornata. Gli incidenti sul lavoro non si fermano, c’è sempre più paura e preoccupazione tra i lavoratori, tutti dobbiamo domandarci come fare di più per combattere questa piaga. Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari dei lavoratori coinvolti», commenta il segretario generale della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani.

Aggiunge Dalida Angelini (segretaria generale di Cgil Toscana): «In generale i numeri degli incidenti sul lavoro sembrano ormai quasi quelli di un bollettino di guerra, ogni giorno a Carrara i lavoratori escono la mattina per fare il loro mestiere nelle cave e si chiedono se torneranno a casa. Andare a lavoro non deve mettere a rischio la vita. Avevamo chiesto un tavolo permanente per trovare strumenti di controllo e prevenzione sul tema dei rischi alla sicurezza sul lavoro, oggi siamo a riproporlo alle istituzioni locali e regionali».

«Il nuovo, drammatico incidente che ha interessato una cava di marmo a Carrara è la conferma che la situazione sul fronte della sicurezza sul lavoro è diventata insostenibile. In quelle cave sono morti tre operai in pochi mesi, un bilancio che assegna al settore lapideo della provincia apuana il triste primato delle morti sul lavoro». Lo hanno dichiarato il segretario della Filca-Cisl nazionale, Riccardo Gentile, e il segretario generale della Filca Toscana, Ottavio De Luca, commentando l’incidente di questo pomeriggio in una cava di Carrara.

«Evidentemente – aggiungono – c’è un problema sicurezza che è necessario affrontare subito e drasticamente. Le istituzioni dovrebbero prendere in seria considerazione la nostra idea, lanciata pochi mesi fa, di introdurre nel settore lapideo una sorta di ‘Patente a punti’ per le imprese, simile a quella già proposta per l’edilizia. Lo scopo di questo strumento, nelle nostre intenzioni, è di premiare le realtà virtuose edi escludere dal mercato quelle nelle quali si verificano troppi infortuni».