Toscana

Casa Firenze. Nardella: piano da 56 mln, risposte a 6mila persone

Il piano vuole aggredire cinque criticità – il caro affitti, l’emergenza sfratti (circa 100 al mese a Firenze), il tema della residenza in centro, aumentare la disponibilità di case popolari e l’accesso al mutuo – ed è strutturato su un tema, molto caro a Nardella, l’attenzione «alla cosiddetta fascia grigia della società, i penultimi».

C’è quindi la creazione di un nuovo fondo per il sostegno all’affitto. Si tratta di 3 milioni di euro, di cui 1 sul 2018 e 2 per il 2019. Il contributo andrà in soccorso delle famiglie inserite nella fascia A (con redditi Isee inferiori a 13.192 euro), a cui, a seconda dei casi, saranno assegnati fino a 300 euro al mese. Ma anche ai nuclei di fascia B (dove non si erogavano contributi dal 2004), con redditi compresi tra 13.192 e 28.470: questo segmento sociale potrà usufruire di un aiuto fino a 200 euro mensili. «Con questa scelta- spiega Nardella- daremo una risposta al ceto medio e medio basso».

C’é poi la parte dedicata all’housing sociale, rivolta soprattutto alle giovani coppie. Si tratta di 137 appartamenti del Comune, oltre la metà del centro storico e fuori graduatoria erp, che saranno conferiti a Casa spa, la società che realizza e gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica a Firenze. Di questi 119 saranno ristrutturati («piccoli lavori», assicura il presidente di Casa spa, Luca Talluri), con la partecipata che accenderà un mutuo da 2,5 milioni e con il Comune che farà da garante per abbassare il tasso di interesse. I restanti 18 saranno intercettati nell’ex pediatrico Meyer, e qui, per i lavori, si pescherà dai fondi pon-metro (il programma operativo nazionale – Città metropolitane 2014-2020) per 2,3 milioni. Per quel che riguarda l’emergenza abitativa (gli «alloggi di transizione»), legata spesso agli sfratti, il Comune ha lanciato un bando per individuare una struttura ad hoc. In pratica un ‘contenitoré in grado di fornire una risposta temporanea, si parla di 18-24 mesi al massimo, a chi ha perso la casa. Sulla gara, ancora, c’é il massimo riserbo anche se si sarebbe fatto avanti un privato offrendo un immobile da circa 80 appartamenti. Costo dell’operazione 4,9 milioni, di cui 1,7 dal patto per Firenze e 3,2 dai fondi pon-metro.

Il piano, poi, calcola 362 alloggi popolari da ristrutturare e che il sindaco Nardella spera di consegnare nella primavera del 2019. Il totale tiene insieme 194 appartamenti in corso di riqualificazione (per 4,5 milioni di risorse, tra Stato e Comune), a cui se ne sono aggiunti 168 grazie ad una variazione di bilancio specifica da 3 milioni, finanziati con mutuo. C’è poi tutta la parte sul nuovo. Come i lavori in corso d’opera, ovvero gli 88 appartamenti in via Torre degli Agli per 20 milioni (fine lavori nel 2019), i 24 alloggi di via Schiff nel 2010 (per 5 milioni) e il primo lotto sul complesso delle Murate che conta 17 appartamenti per 2,6 milioni di spesa (consegna a settembre 2018).

Ci sono, poi, i lavori da progettare: i 16 appartamenti del secondo lotto delle Murate e i 40 alloggi di via Rocca Tedalda. Due operazioni per uno sforzo complessivo di 8,5 milioni che Palazzo Vecchio conta di avere dal Cipe. Infine, la quinta ‘gambà dell’operazione, la parte dedicata all’accesso al mutuo: il Comune sta lavorando ad una collaborazione con CariParma (del gruppo Credit-Agricolé) per far stipulare alle giovani coppie under 30 finanziamenti che coprano il 100% del valore dell’immobile. «É un primo passo- conclude Nardella- verso la stesura di una convenzione analoga con tutti gli istituti bancari attivi sul territorio del Comune».