Toscana

Cattolici protagonisti, mons. Bianchi: «Esistono ancora cattolici in politica?»

«Dobbiamo chiederci – ha proseguito – se viviamo di residualità, se cerchiamo di prolungare una luce vespertina oppure se, come credo, la dottrina sociale della chiesa è una potenzialità di motivazioni e di scelte che può e deve generare presenze incisive di laici cattolici nell’impegno sociale e politico, nella elaborazione culturale».

«Stiamo attraversando una stagione drammatica – ha aggiunto – una stagione che sta sgretolando progetti e futuro di persone e di famiglie, che sta ponendo intere fasce sociali sotto il segno di una angosciosa incertezza, evidenzia il fallimento di modelli di sviluppo e di relazioni economiche, la debolezza delle istituzioni, lancia nuove sfide di respiro antropologico ed infine espone l’umiliante povertà di percorsi politici».

Ricordato come fu proprio Pistoia, nel 1907, a ospitare la prima delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, il vescovo Mansueto ha sottolineato «la dimensione sociale della fede» e la necessità che i cattolici «siano portatori di una visione evangelica della storia, capaci di spirituale discernimento, di dare nuovo e vigoroso significato alle nostre antiche parole, di collaborazione con identità culturali diverse, di mediazione e realismo, di porsi ove occorra come segno di contraddizione».

Forte l’invito del vicepresidente CET (Conferenza Episcopale Toscana) alle comunità cristiane della regione affinché «si riapproprino del pensiero sociale cristiano, ne impastino la loro cultura e la loro coscienza, la rendano mentalità di popolo perché nuove identità cristiane si mettano in gioco, a vari livelli, nel presente e nel futuro della Regione». (MB)