Toscana

Cave. Con piano straordinario Toscana quadruplicati i controlli

Con un obiettivo ambizioso: portare a 8-9 le ispezioni della Azienda sanitaria locale in ciascuna cava, eseguendo almeno un controllo in ogni laboratorio. La Regione, inoltre, condurrà 36 sopralluoghi coi suoi tecnici per valutare il rischio idraulico e idrogeologico. Spetterà poi alle capitanerie e alle guardie costiere monitorare gli scarichi delle attività di lavorazione del marmo, a partire dalla «marmettola».

La Regione ha programmato anche 33 assunzioni: 25 tecnici e 8 fra ingegneri e geologi. Prima del piano straordinario l’Asl Nord-Ovest aveva effettuato 280 controlli totali. Nel 2017, invece, questo numero è lievitato a 885 in 173 cave diverse e 453 in circa 200 laboratori. Gli esiti sono stati 36 verbali di prescrizione con comunicazione di notizia di reato, 28 non conformità per i siti estrattivi e 43, di cui 25 comunicazioni di notizia di reato, per i laboratori dove si lavora il marmo.

L’Arpat, l’azienda regionale per la protezione ambientale, di sopralluoghi sempre nel 2017 ne ha fatti 161, con accessi in 65 diverse cave. Ne sono scaturite 42 comunicazioni di notizie di reato ed altrettante sanzioni amministrative, 20 prescrizioni, 9 lettere agli enti locali per i provvedimenti di competenza e un sequestro di un capannone dove il gestore trattava e smaltiva i rifiuti prodotti dalla cava senza autorizzazione. Sempre l’anno scorso ci sono stati anche 19 sopralluoghi per quanto attiene il rischio idraulico e idrogeologico, da parte dei tecnici della Regione.