Toscana

Centro mondialità sviluppo reciproco: Un mondo migliore si fa anche coi tappi

di Marco BenniciLa sede del «Centro Mondialità Sviluppo Reciproco» è da anni un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche connesse allo sviluppo, alla solidarietà, alla mondialità ed alla pace in reciprocità con i paesi del sud del mondo. Recentemente, l’Associazione ha cambiato sede, ma non «pelle». «La Provvidenza», ci confida Giusy D’Agostino, una delle fondatrici, «ha voluto che restassimo in via della Madonna, accanto alla nostra sede storica, parte dell’ex chiesa degli Armeni che ci ha ospitato per 26 anni». La precedente sede è stata lasciata in seguito agli accordi raggiunti tra la Diocesi di Livorno e la Chiesa Cattolica Armena di Roma, che hanno previsto la restituzione, da parte della Diocesi, alla comunità Armena di ciò che rimaneva della loro chiesa in seguito ai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale.

La storia del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco si intreccia alla sua nascita con quella delle comunità cristiane di base. All’inizio degli anni ’70 don Carlo Leoni fonda la comunità cristiana di base «Impegno». L’intento era quello di declinare insieme fede e politica sia localmente sia a favore del sud del mondo. Da questo primo nucleo di giovani riuniti attorno al Vangelo nacque nel 1979 il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco. L’attenzione verso le realtà più sfortunate del pianeta venne sintetizzata da don Carlo nel motto «agire localmente, pensare globalmente». Erano gli anni della «prima globalizzazione», ma era già ben chiaro quanto una goccia d’acqua in più o in meno possa fare veramente la differenza nella lotta contro la povertà. Seguirono altre iniziative. All’interno di questo medesimo quadro nacquero nel 1980 la Cooperativa sociale «Comunità Impegno» e nel 1982 la Cooperativa agricola Impegno.

La cronistoria del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco è estremamente ricca di «conquiste» fatte giorno per giorno per amore di tanti volti lontani ma non per questo distanti. Forte fin dall’inizio è stato il rapporto con le varie Istituzioni locali. Nel 1980 arrivano in via della Madonna i primi obiettori di coscienza al servizio militare. Con essi si comincia a lavorare ad alcuni progetti di educazione alla mondialità da portare nelle scuole pubbliche e private della città. A metà anni ’80 i primi progetti sul «campo». Parte nel 1986 il progetto Chikopelo (Tanzania), con la presenza di volontari internazionali livornesi formatisi nelle stanze di via della Madonna, Iniziano anche i primi viaggi di scambio tra Livorno e la Tanzania, a cui partecipano giovani, amministratori locali, insegnanti, e rappresentanti della Diocesi di Livorno. Intanto nel 1987 il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco si costituisce in «Associazione di volontariato internazionale».

Negli anni ’90 il ritmo con cui l’Associazione si sviluppa si fa incessante. Nel 1991 viene concesso il riconoscimento, da parte del Ministero degli Affari Esteri, in Organizzazione non governativa (ONG), dando la possibilità al Centro Mondialità Sviluppo Reciproco di accedere ai finanziamenti pubblici per la cooperazione internazionale. È il momento più difficile per questa piccola realtà che si sta facendo «grande», infatti diventa impossibile ricevere finanziamenti pubblici, a causa di situazioni politiche del nostro paese, e l’appoggio delle realtà locali diventa fondamentale. Si fa sentire forte e costante l’aiuto delle varie istituzioni locali e della Diocesi livornese. Partono altri progetti, anche in altri paesi del sud, con interventi di sostegno e sviluppo ad attività agricole, socio-sanitarie, idriche, pesca, formazione: Kigwe (Tanzania), Costa Rica, Cuba, Mozambico, Marocco. Cominciano ad arrivare finanziamenti anche dall’Unione Europea, dalla Conferenza Episcopale Italiana, dal Ministero degli Affari Esteri, dalla Regione Toscana, dalla Caritas Italiana e diocesana.

Grazie ad alcuni progetti sviluppati con il Comune, Provincia e Caritas di Livorno cominciano ad arrivare i primi studenti stranieri. Ragazzi palestinesi, sarahawi e marocchini vengono a studiare sui banchi degli istituti professionali della città. Si fa sempre più intenso il rapporto con le scuole presso cui vengono organizzati periodicamente percorsi di educazione alla mondialità, allo sviluppo ed all’intercultura.

Il nuovo millennio vede il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco impegnato in iniziative a carattere nazionale. Sono gli anni della «raccolta dei tappi». Tappi di plastica in cambio di pozzi ed acquedotti in Tanzania. Ripresa dalle testate nazionali l’iniziativa ha portato ad una raccolta di 13.000 euro nel 2004 e di 19.000 euro l’anno successivo. Non male per un’idea che ha visto intervenire enti locali, l’azienda municipalizzata per la gestione dei rifiuti, scuole, parrocchie, aziende, bar e soprattutto i cittadini, tanti cittadini che si sono organizzati in gruppi di raccolta.

Con l’anno 2001 partono anche i primi corsi di formazione professionale organizzati dal Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, in collaborazione con la Provincia di Livorno e con finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Finanza etica, educazione interculturale, web per il Terzo settore, esperto in politiche di cooperazione internazionale: queste le principali tematiche dei corsi finora organizzati per la diffusione di una cultura di pace. È arrivata recentemente (2005) la certificazione Uni En Iso 9001 per le attività di formazione proposte dal Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, in qualità di Agenzia di formazione accreditata dalla Regione Toscana. L’Associazione è anche punto di orientamento e di informazione, presso lo sportello Informagiovani del Comune di Firenze fornisce ai giovani tutte le indicazioni necessarie a coloro che vogliano dedicarsi alle tematiche del volontariato, della solidarietà e della cooperazione internazionale. Un impegno a 360° a favore di una cultura di pace e di iniziative a sostegno di un futuro migliore per tanti paesi che a male pena sanno cosa possa essere il futuro. «Quando siamo partiti non ci saremmo certo immaginati di poter fare così tanto cammino insieme a tante persone di ogni età», sottolinea Giusy D’Agostino. Tra scatole e scatoloni ancora da sistemare dice: «oggi cambiamo sede, ma siamo veramente a due passi dalla nostra sede storica, è un altro segno che il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco deve ancora vivere e crescere». Tra le vie del centro cittadino è un seme di speranza per un mondo diverso, ancora tutto da costruire, ma di cui si incominciano a vedere appena disegnate a matita le prime tracce. La schedaDal sostegno allo studioal «turismo responsabile»Dal 2001 è attivo presso il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco di via della Madonna il «Centro di documentazione all’intercultura Oscar Romero» integrato all’interno del sistema bibliotecario nazionale. Nel 2002 è stato istituto un «internet point» gratuito per stranieri e giovani, anche con navigazione assistita per ricerche sui temi su cui opera l’Associazione. Dal 2004 viene offerto un servizio di dopo scuola a bambini immigrati.

L’Associazione è attiva anche sul fronte «abitazione». Per facilitare gli stranieri a trovare casa è stata creata, nel 1995, l’Associazione il Villaggio, a cui aderiscono Enti locali ed Associazioni del territorio, ed il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco è tra i soci fondatori. Non mancano iniziative di sostegno a distanza per gli studi, né tanto meno appuntamenti pubblici di confronto e riflessione sulle tematiche legate allo squilibrio nord-sud.

Il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco organizza anche viaggi di «turismo responsabile», fornisce supporto per coloro che vogliano fare investimenti in «finanza etica», promuove i prodotti del commercio equo e solidale. Offre anche una valida alternativa alle tradizionali bomboniere nuziali, sostituite con donazioni a sostegno di progetti di sviluppo e con buoni di investimento in sviluppo. Per informazioniCMSR – Centro Mondialità Sviluppo Reciprocovia della Madonna, 3257123 Livorno tel 0586 887350 cmsr-it@cmsr.org www.cmsr.org