Toscana
Cesvot, il volontariato chiede aiuto. In quasi 2 associazioni su 3 servono rinforzi
Per guardare alle sfide del futuro con più certezze. E’ la fotografia del settore del volontariato fiorentino ed empolese che emerge dalla rilevazione promossa da Cesvot e pubblicata nel Quaderno “Le organizzazioni di volontariato. Identità, bisogni e caratteristiche strutturali in Toscana” a cura di Irene Psaroudakis e Andrea Salvini dell’Università di Pisa.
Nel dettaglio, rispetto agli ultimi 5 anni, il 41% delle Odv fiorentine ed empolesi dichiara che il numero di volontari è aumentato, il 29,7% segnala che tale disponibilità è diminuita, mentre per il 28,3% il numero di volontari è rimasto il medesimo. Per migliorare la propria presenza sul territorio, il 32% delle Odv delle province di Firenze ed Empoli dichiara che sarebbe necessario incrementare la collaborazione con gli enti pubblici nello spirito della co-progettazione; il 23,7% segnala invece la necessità di aumentare il numero dei volontari mediante attività mirate di “reclutamento”.
Il 15,2% indica l’importanza di incrementare la collaborazione con altri enti del terzo settore (fare “rete”). Il 7,9% segnala il rilievo di aumentare i finanziamenti mediante attività mirate di fundraising. Per il 5,3% sarebbe necessario sviluppare una maggiore capacità di progettazione. Il settore comunque denota resilienza pur in una fase difficile. Il 61,4% delle associazioni fiorentine ed empolesi ha organizzato attività in risposta all’emergenza sanitaria; tra queste, il 17% ha realizzato attività nuove rispetto a quelle normalmente svolte, e il 34% ha continuato a erogare servizi già presenti. Il 49%, infine, ha introdotto interventi nuovi, pur continuando a svolgere anche le attività consuete.