Toscana

Che fine hanno fatto i contributi regionali al Forum toscano per i diritti della famiglia?

A febbraio 2013, a seguito di una delibera della Giunta regionale del dicembre dell’anno precedente, la Regione Toscana e il Forum toscano per i diritti della famiglia hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per rafforzare la «rete dei servizi territoriali dedicati alle famiglie». Insieme hanno individuato delle aree di intervento che vanno dall’accoglienza e la sensibilizzazione nell’affido, al sostegno alle maternità difficili, all’educazione all’affettività nelle scuole. Un impegno strutturato e su più fronti per il quale la Regione ha riconosciuto 50 mila euro l’anno per tre anni.

Al momento il Forum ha ricevuto il 75% del contributo per il primo anno. Poi silenzio e muri di gomma. Il presidente regionale dell’organizzazione per i diritti della famiglia, Gianni Fini, non ha avuto risposte da nessuno fino a che non è venuto a conoscenza che nel dicembre scorso, con un decreto della direzione generale dei «Diritti di cittadinanza e coesione sociale», il contributo era stato cancellato senza tener conto che si riferiva a risorse già individuate e assegnate per un programma in pieno svolgimento.

Quale sarà adesso il futuro del volontariato familiare? Perché si vuole smantellare quel poco di sussidiarietà che ancora esiste? Eppure c’è un protocollo d’intesa, ci sono percorsi condivisi, oltre che costi già sostenuti. Il tutto in linea con gli indirizzi concordati, le finalità e gli obiettivi progettuali che mettono al centro i minori nella loro dimensione familiare, l’accoglienza, l’incontro e l’ascolto delle persone, nel pieno rispetto delle norme e degli ambiti di competenza tra l’istituzione pubblica e il volontariato di rilevanza sociale. Non vorremmo che dietro decisioni all’apparenza tecniche ci fossero pressioni ideologiche da parte di chi vede nell’attività del Forum toscano per i diritti della famiglia un attacco alla legge sull’interruzione volontaria della gravidanza.

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