Toscana

Cisl Toscana: «gli Opg chiudono a fine marzo, e i pazienti?»

Ciuffini spiega che “la legge ha previsto che lo Stato dichiarasse superata la funzione penitenziaria degli OPG” e che secondo la stessa legge “le regioni dovevano realizzare le nuove strutture previste, le REMS”, ma che “ad oggi –nonostante gli anni trascorsi e le decine di milioni di euro stanziati- le REMS non ci sono.” Così, nota Ciuffini “emerge la solita politica all’italiana: le regioni potranno utilizzare parte degli stanziamenti previsti per realizzare le REMS, per pagare rette a strutture private.”“Non siamo alle soglie di una Basaglia bis, ma poco ci manca” prosegue il segretario Fns, ricordando “quella legge che chiudeva i manicomi civili senza prima aver creato strutture e servizi idonei, lasciando in difficoltà gli ammalati e le loro famiglie. Questa volta però il rischio è maggiore” perché a non essere seguiti sarebbero “soggetti autori di reati nella maggioranza dei casi gravissimi e contro la persona.” “Tutti ripetono di non preoccuparsi –aggiunge Ciuffini- ma il Ministero della Giustizia si prepara per il rientro dei soggetti che non saranno gestibili nelle carceri italiane.”Il segretario Fns-Cisl denuncia anche “un altro grottesco aspetto: negli ultimi 3 anni lo Stato ha ristrutturato completamente gli edifici che ospitano i reparti detentivi nel complesso dell’Ambrogiana, a Montelupo. Sono stati spesi oltre 5 milioni di euro ed ora a Montelupo funziona un reparto che è probabilmente il migliore in Toscana e tra i migliori in Italia.” Ma mentre finora l’Amministrazione penitenziaria aveva parlato per tali edifici di una riconversione “ad altra destinazione d’uso penitenziario per detenuti a basso indice di pericolosità, rendendo molto più fruibili ai cittadini il resto della villa e i giardini dell’Ambrogiana” in questi giorni “abbiamo letto dissennate ipotesi di un hotel di lusso” che non solo non restituirebbe il bene ai cittadini, ma “porterebbe alla demolizione di tutte le strutture appena realizzate con fondi pubblici.” Senza oltretutto pensare, nota in chiusura Ciuffini, “a quel centinaio di lavoratori del Ministero della Giustizia che lavorano attualmente all’OPG.”Da qui la richiesta “alle istituzioni nazionali, regionali e del territorio a considerare che certe ipotesi debbono essere valutate più attentamente.”