Toscana

Clima, il business green e la road map dello sviluppo sostenibile

Un piano Marshall green per salvare il Pianeta dagli effetti inarrestabili causati dai cambiamenti climatici. Un piano di investimenti sulle rinnovabili per imporre il carbon free nel mondo dell’industria e della finanza. A concordare sull’urgenza di queste strategie sono gli esperti giunti da tutto il mondo in Toscana nel comune di Pomarance, sede del più grande polo mondiale della geotermia. L’iniziativa, inserita nella cornice del 14esimo Forum internazionale per la Salvaguardia della natura, è organizzata dall’associazione culturale Greenaccord Onlus in collaborazione con la Regione Toscana, i Ministeri degli Esteri e dell’Ambiente, Enel Green Power e Geoknowledge Foundation, è l’occasione per fare il punto sull’impatto dei cambiamenti climatici alla luce dell’accordo di Parigi sul clima raggiunto nel 2015.

Ad aprire i lavori è stato Loris Martignoni, sindaco di Pomarance, che ha  sottolineato l’importanza della missione «carbon free» proprio nel territorio con la produzione geotermica più grande del mondo. «Enel Green Power impiega 800 dipendenti per la geotermia toscana, sono numeri importanti per la sostenibilità e lo sviluppo socio economico del territorio», ha ricordato il primo cittadino di Pomarance dove ben sette Paesi su nove che compongono il piccolo comune sono riscaldati attraverso il vapore della terra. «E’ una prassi che favorisce una qualità della vita positiva oltre ad un risparmio economico se si pensa che per riscaldare un appartamento di cento metri quadri si spendono circa 600 euro anni, un quarto di quanto costa attualmente con le fonti fossili», ha concluso Martignoni.

Dal piccolo «miracolo» di Pomarance alla crisi climatica americana che con l’arrivo della presidenza Trump sembra aver fatto un drastico passo indietro rispetto agli impegno del presidente Obama. A riassumere l’impatto dei climate change sulle scelte della Casa Bianca è stato William S. Becker, direttore esecutivo The Presidential Climate Action Project. «Trump sta rovesciando tutte le iniziativa prese da Obama sui cambiamenti climatici. In Usa stiamo assistendo ad un drammatico impatto del climate change con disastri terribili, penso agli uragani, all’emergenza idrica e alla California in preda agli incendi e ad una fase di siccità incredibile», ha ricordato Becker. Un quadro preoccupante perché quello che avviene negli Stati Uniti ha chiaramente un impatto determinante sul resto del pianeta e se Trump ha già annunciato l’intenzione di ritirare gli Usa dagli accordi di Parigi «questo è un problema che dovremo affrontare come urgenza». Nella sua relazione, Becker ha sottolineato alcune delle decisioni più gravi assunte dalla nuova amministrazione Trump, dalla revoca del piano d’azione per il clima alle iniziative volte a promuovere gli Usa come maggiore produttore di energia fossile fino alla messa al bando di tutte le informazioni sui cambiamenti climatici dai siti del governo. «Si tratta di una situazione molto difficile anche se in molti Stati americani c’è comunque l’intenzione di rispettare gli impegni ecologici presi».

L’utilizzo delle fonti rinnovabili oltre a rappresentare un passaggio non più differibile per le politiche green rappresenta anche un business importante per le aziende. Tra queste, in prima fila a livello mondiale, c’è Enel Green Power che in Italia produce il 46% di energia senza emissioni di co2. A presentare alcuni dati è Massimo Montemaggi, responsabile Geotermia di Enel Green Power. «La nostra è una visione open power perché siamo convinti che l’utilizzo dell’energia debba essere sempre più finalizzato al contrasto e alla risoluzione dell’impatto dei cambiamenti climatici». Per questo motivo, ha spiegato il dirigente di Enel, «le centrali aggiuntive che andiamo sviluppando sono oltre il 90% con energie rinnovabili». Enel investe circa quattro miliardi di euro in impianti rinnovabili, «si tratta di un business importante, come dimostra la geotermia che ci vede in prima fila in tutto il mondo. Soltanto in Toscana l’utilizzo di queste fonti copre il 31% dei consumi elettrici dell’intera Regione», ha detto Montemaggi, che ha mostrato come la distribuzione del calore per usi civili in alcuni comuni italiani può portare ad un risparmio di circa il 50% dei costi in bolletta per i cittadini.

Nessuna svolta sulle politiche green può essere impressa senza un nuovo impulso all’innovazione tecnologica a impatto zero. Un concetto ribadito da Hans Schnitzer dell’Università di Graz, che ha sottolineato «l’urgenza di un approccio rivoluzionario. L’innovazione è anche rischiosa e ingovernabile e per questo occorrono scelte e strategie di implementazione sempre più orientate ad obiettivi sostenibili chiari». Scelte chiare ma soprattutto da fare in fretta. «Gli scienziati dicono che ci rimangono cinque anni per fare qualcosa di concreto e salvare il mondo. Siamo nei guai perché manca la consapevolezza dei disastri che stanno mettendo sotto sopra il nostro Pianeta», ha detto Hunter Lovins, Presidente del Natural Capitalism Solutions. Innovazione e sviluppo ma soprattutto lotta all’austerità come corsa verso il basso. «I soldi ci sono, basti pensare che la ricchezza della metà più povera dell’umanità è in mano solo ad otto individui», ha concluso la Lovins.