Toscana

Confcommercio: rifiuti, in arrivo una stangata per le imprese toscane

Una nuova stangata rifiuti sta per abbattersi sulle imprese del commercio e del turismo della Toscana. A lanciare l’allarme è Confcommercio Toscana. Dal 1 gennaio del 2013 secondo le disposizioni di legge dovrebbe entrare in vigore la nuova Res (Rifiuti e Servizi), che sostituirà e unificherà in tutti i comuni italiani le attuali forme di tributo previste per i rifiuti urbani destinati alo smaltimento, cioà la Tarsu e la Tia. «Aspetto significativo di questa nuova imposizione – commenta il presidente di Confcommercio Toscana, Stefano Bottai – è che oltre alla quota ambientale, cioè legata alla produzione di rifiuti, i soggetti alla nuova tassa dovranno versare anche una quota per i servizi oferti dai vari Comuni, come la sicurezza, l’illuminazione e la gestione delle strade, che dovrebbe incidere in maniera non indifferente sul costo finale, in quanto la legge prevede che si possa arrivare ad un’aliquota di ben 40 centesimi a metro quadro».

Per verificare nel dettaglio l’andamento delle maggiorazioni tariffarie a cui si troveranno di fronte le aziende, Confcommercio ha effettuato una precisa analisi dei dati regionali, comparando le tariffe medie effettive applicate dai vari Comuni che adottano la Tarsu e quelle che dovrebbero risultare con l’introduzione della nuova RES, complice la voce relativa alla componente servizi. «Il risultato – sostiene Bottai – non lascia spazio a dubbi: le imprese del commercio e del turismo saranno sottoposte ad un’altra stangata che rischia di apparire insostenibile».

Solo per fare alcuni esempi la variazione comporterà aumenti annui del 120% per campeggi e distributori carburanti; del 230% per alberghi con ristorante; del 110% per edicole, farmacie, tabacchi; addirittura del 540% per ristoranti e pizzerie e del 320% per bar, caffè e pasticcerie. E ancora del 250% per supermercati, panetterie, macellerie e generi alimentari; del 630% per ortofrutta, pescherie e fiorai, del 55% per abbigliamento, calzature e librerie; del 430% per discoteche e night club.

«Insostenibile. Qualcuno – conclude Stefano Bottai – dovrebbe rendersi conto che le imprese in questa fase recessiva dell’economia non hanno più niente da dare e aumentare ancora le imposizioni fiscali e tributarie sta costringendo molte attività a chiudere. Aumenta l’Irpef, l’Iva, l’Irap, le varie tasse di concessione e adesso anche la tassa sui rifiuti legata per altro all’utilizzo di servizi offerti alla collettività che le aziende già pagano sotto altre forme, ma purtroppo non aumentano i consumi, che anzi continuano a contrarsi. Così facendo l’unica vera prospettiva e di veder crollare le entrate tributarie, perché le imprese non avranno più le risorse per tirare avanti e dovranno abbassare la saracinesca. Chiediamo pertanto che a partire dalle istituzioni locali ci si mobiliti per fermare l’entrata in vigore della Res, o che almeno di annullino gli aumenti che questo passaggio al momento comporterebbe».