Toscana

Consiglio regionale: sì unanime a legge per fascia distintiva della Regione Toscana

Via libera unanime dall’aula con 39 sì alla legge di iniziativa dell’Ufficio di presidenza per l’istituzione della disciplina dello stemma, del gonfalone, del sigillo e l’istituzione della fascia della Regione Toscana. Di colore bianco con due bande rosse ai lati, con Pegaso centrale e coccarda tricolore, sarà così la fascia della Regione Toscana, segno distintivo del Presidente della Giunta e del presidente del Consiglio e poi di assessori, componenti dell’Ufficio di presidenza e consiglieri regionali che dovranno indossarla per rendersi distinguibili in manifestazioni ufficiali.

“Il Pegaso – ha spiegato il presidente Eugenio Giani all’aula – è espressione di una scelta fatta dal comitato toscano di liberazione nazionale che si insediò l’11 agosto del 1944 a palazzo Medici Riccardi, presieduto da Carlo Lodovico Ragghianti. Fu Ragghianti a ritenere che fosse proprio questo simbolo il modo migliore per rappresentare lo spirito e anelito alla libertà che l’11 agosto emergeva dalla società toscana”.

La coccarda tricolore sintetizza lo spirito della Toscana che risponde al principio costituzionale della Repubblica una e indivisibile e riconosce e promuove le autonomie locali. “Tutti noi 40 consiglieri – ha detto il presidente – siamo prima di tutto rappresentanti della Regione Toscana. Questa legge vuol dare il segno politico di una volontà di essere molto presenti sul territorio e ordine di disciplina e correttezza per la rappresentanza nella Regione”. Giani ha ricordato che l’idea iniziale che oggi trova compimento in questa proposta di legge era stata del consigliere Paolo Bambagioni (Pd), che l’aveva proposta nella IX legislatura ma senza trovare consensi.

Bambagioni si è detto soddisfatto: “Questa legge toglie la Regione da situazioni di imbarazzo e dà valore alla nostra rappresentanza istituzionale. Siamo sul territorio a rappresentare questa istituzione, la sua storia, la sua tradizione, indipendentemente dai partiti che rappresentiamo. Poterlo fare in maniera visibile è fondamentale”.

Giacomo Giannarelli (Movimento 5 Stelle) ha criticato duramente l’opportunità l’iniziativa: “Siamo saturi – ha detto – di queste ritualità inutili e ci chiediamo a cosa serva tutto questo, non certo ai poveri, ai senza lavoro, non agli anziani che abitano nelle periferie toscane, non ai pendolari o ai bambini che ad Aulla studiano ancora nei container”. Ha poi annunciato una serie di ordini del giorno nel merito della proposta di legge.

Manuel Vescovi (Lega Nord) ha dichiarato voto favorevole alla pdl che “rappresenta l’identità e per noi l’identità e l’autonomia sono due elementi fondamentali”. 

Un ordine del giorno è stato presentato all’aula da Andrea Quartini (Movimento 5 Stelle). “Vorremmo evitare – ha aggiunto Quartini – che la legge sia il risultato di una narcisistica autoreferenzialità di questo Consiglio. Vorrei impegnare la Giunta a coinvolgere le scuole in un percorso di valorizzazione e conoscenza dei simboli della Regione Toscana con lo spirito della rievocazione e ricostruzione storica regionale”.

“Siamo a votare una legge che non sarà l’atto più importante di questa legislatura – ha detto Stefano Mugnai (capogruppo Forza Italia) – però non rappresenta un costo. Dà vita ad un simbolo che rappresenta la democrazia. C’è bisogno di simboli, di una sacralità che è laica e democratica in rappresentanza e a difesa delle istituzioni. La democrazia è patrimonio delle opposizioni.“

Favorevole alla legge si è dichiarato Claudio Borghi, capogruppo Lega Nord e portavoce dell’opposizione. “La fascia distintiva è un simbolo e i simboli sono importanti nella società e nelle istituzioni. Auspico – ha detto Borghi – che in Consiglio regionale ci sia un atteggiamento più costruttivo”.