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Cancellato anche il vitalizio che sarà sostituita dal regime contributivo

Consiglio regionale: sì a riduzione consiglieri e assessori

Lo sancisce la proposta di legge statutaria, presentata dai gruppi della maggioranza (Pd, Idv, Fed. Sin-Verdi e dai consiglieri Ciucchi e Romanelli del gruppo Misto), approvata dall’assemblea toscana all’unanimità (53 presenti, 52 voti favorevole e l’astensione di presidente di turno).

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Consiglio: sì a riduzione consiglieri

Dalla prossima legislatura il Consiglio regionale della Toscana vedrà scendere il numero dei componenti dell’assemblea a 40 (ai quali si aggiunge il presidente della Giunta), il numero degli assessori regionali (fissato in 8) e verrà cancellata la disciplina del vitalizio, che sarà sostituita da quella relativa al regime contributivo. Lo sancisce la proposta di legge statutaria, presentata dai gruppi della maggioranza (Pd, Idv, Fed. Sin-Verdi e dai consiglieri Ciucchi e Romanelli del gruppo Misto), approvata dall’assemblea toscana all’unanimità (53 presenti, 52 voti favorevole e l’astensione di presidente di turno). Ad illustrare il testo è stato il capogruppo del Pd, Vittorio Bugli, che ha dichiarato l’accoglibilità dell’emendamento presentato dall’Ufficio di presidenza che prevede, sempre a partire dalla prossima legislatura, di ridurre dagli attuali 7 a 5 il numero dei componenti dell’Up stesso. “È un emendamento di buon senso”, ha dichiarato Bugli, “vista la riduzione dei consiglieri regionali che abbiamo deciso di determinare”. Bugli ha spiegato che la proposta di legge statutaria “è il compimento di un iter iniziato in tempi non sospetti, quando ancora il dibattito nazionale non era concentrato sulla necessità di ridurre il numero degli eletti nei Consigli regionali”. Bugli ha anche ricordato che la discussione odierna “è legata anche alla riforma della legge elettorale, che dovremo affrontare nelle prossime settimane per adeguarla, anche riflettendo sul passaggio delle primarie che la Toscana prevede per legge, ai cambiamenti che stiamo introducendo”.

Il capogruppo del Pdl, Alberto Magnolfi, ha motivato il ritiro di un’analoga proposta di legge statutaria: “Abbiamo deciso di presentare le nostre proposte sotto forma di emendamenti alla proposta di legge della maggioranza”. Anche Magnolfi ha sottolineato che “le decisioni di sostanza previste dalla normativa in discussione erano già state assunte molto tempo fa” e per questo “il Consiglio ha le carte in regola per affrontare questi temi con serenità”. Magnolfi si è detto d’accordo con la riduzione del numero dei consiglieri a 40 + 1, con il taglio degli assessori, con il superamento del vitalizio e con l’emendamento per ridurre i componenti dell’Ufficio di presidenza. Commentando il dibattito presente sugli organi di informazione in questo periodo ha aggiunto: “Le riforme e i tagli sono indiscutibili, ma è inaccettabile che ci venga chiesto di giustificare il lavoro quotidiano che dobbiamo fare da qui alla fine della legislatura”. Il capogruppo del Pdl ha anche illustrato gli emendamenti proposti: superare l’incompatibilità per cui, oggi, i consiglieri regionali non possono essere nominati assessori se non dimettendosi dal proprio incarico “perché questo è un modo di rafforzare il legame tra territorio e governo regionale, di tagliare la spesa e di dare un maggiore equilibrio politico istituzionale all’Ente Regione”. E Magnolfi ha rilanciato con un secondo emendamento chiedendo che “la riduzione degli assessori a 8 avvenga già nel corso di questa legislatura, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge”. I voti dei gruppi PdL, Udc, +Toscana, gruppo Misto non sono stati però sufficienti e entrambi gli emendamenti sono stati respinti dall’aula.

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