Toscana

Coronavirus: Coldiretti Toscana, appello alla cittadinanza a consumare prodotti locali

“Abbiamo lanciato l’appello ai supermercati affinché sia privilegiato negli approvvigionamenti delle industrie e della distribuzione commerciale il Made in Toscana, offrendo la straordinaria rete delle aziende di Campagna Amica e di Coldiretti per gli acquisti. Le nostre aziende lavorano prioritariamente con la grande distribuzione, i grossisti e con la ristorazione e hanno registrato già il dimezzamento degli ordini”. Lo ha dichiarato Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, nel sottolineare tutta la sua soddisfazione per i risultati del tavolo regionale con i rappresentanti di Pam, Lidl, Federdistribuzione, le Coop, Conad, Eurospin, sotto la regia dell’assessore all’Agricoltura, Marco Remaschi e dell’Assessore Stefano Ciuffo, per superare insieme la fase critica dovuta all’emergenza coronavirus.

“Le nostre aziende stanno attivando ogni servizio utile per portare a case dei cittadini il cibo a Km0 con le consegne a domicilio. Un impegno quotidiano senza sosta che deve fare i conti con le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera”, ha aggiunto Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Toscana.

“L’obiettivo è sostenere i primati del Made in Italy con l’agricoltura toscana che esprime una realtà straordinaria nell’agroalimentare – ricorda Coldiretti Toscana – con 32 prodotti a denominazione di origine Dop e Igp riconosciuti dall’Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria”.

Alla Regione Toscana Coldiretti ha domandato, tra l’altro, di sostenere l’attesa proroga dell’obbligo di indicazione dell’origine anche per il grano, la pasta di semola, il riso e il pomodoro nei prodotti trasformati, firmato dai ministri delle Politiche agricole, Teresa Bellanova e dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli con il decreto che prolunga i provvedimenti nazionali in vigore oltre il 1 aprile, data di entrata in applicazione del regolamento Ue 775/2018.

Grazie al pressing della Coldiretti in Italia è inoltre in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine per pelati, polpe, concentrato e degli altri derivati del pomodoro grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 26 febbraio 2018, del decreto interministeriale per l’origine obbligatoria sui prodotti come conserve e salse, che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro. Il 13 febbraio 2018 era entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso, ma prima c’erano stati già diversi traguardi raggiunti: il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati, dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre, a partire dal 1° gennaio 2008, vigeva l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. “A livello comunitario – ha concluso la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca”.