Coronavirus: il vescovo di Prato celebra messa in ospedale, poi il messaggio a tutti i malati
Nella prima domenica della “zona rossa” in Toscana, monsignor Nerbini ha voluto celebrare la Messa nella cappella dell’ospedale, pregando così per tutti i malati e per quanti – medici, infermieri, oss, personale amministrativo – sono impegnati sulla prima linea del Covid e delle altre patologie

Ha concelebrato il cappellano del Santo Stefano don Carlo Bergamaschi; accanto a lui Alberto Toccafondi, vicedirettore del Consiglio pastorale diocesano e responsabile della pastorale sanitaria; hanno partecipato alcuni medici e infermieri in rappresentanza del personale. “Il mistero della morte, che oggi la mentalità corrente vuole tenacemente rimuovere dall’orizzonte quotidiano – ha affermato Nerbini durante la Messa riallacciandosi alla liturgia della Parola – è invece necessario per fare luce sul senso della nostra vita”.
Nel messaggio pronunciato all’interfono, il Vescovo Giovanni ha ricordato la vicenda biblica di Ester e la sua bellissima preghiera, invitando tutti i malati a farla propria: “Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, perché un grande pericolo mi sovrasta. Da’ a me coraggio. […] La tua serva, da quando ha cambiato condizione fino a oggi, non ha gioito se non in te, Signore, Dio di Abramo” (Est 4,17). Al termine il Vescovo si è intrattenuto con i presenti, ringraziando tutti per l’impegno e il sacrificio di queste settimane.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento