Toscana

Coronavirus, per le vittime di violenza il Codice Rosa è operativo in tutti i territori

“Intendiamo rassicurare le vittime, ed in particolare le donne, che le risposte alle loro richieste di aiuto, saranno rapide ed efficaci come sempre, così come le reti protettive che non hanno subito variazioni. Perché è preoccupante ed anche sospetta la diminuzione delle chiamate e delle denunce in questo periodo in cui viene sconsigliato l’accesso agli ospedali se non in caso di gravi emergenze”. Lo afferma Valeria Dubini, direttore della rete consultoriale aziendale, nel sottolineare come i pronto soccorsi continuino invece a garantire la presa in carico delle vittime di violenza.

Valeria Dubini fa poi notare che “in questo momento, come esplicitato nella delibera regionale, la violenza, in particolare quella di genere, rischia di essere un’emergenza nell’emergenza”: “le misure restrittive per contrastare l’epidemia – dichiara – costringono infatti le famiglie ad una convivenza ristretta e forzata che può favorire conflitti relazionali o aggravare quelli già esistenti, innalzando il pericolo dell’escalation di violenza tra le mura domestiche”.

Al riguardo la Regione ha individuato nel Consultorio l’interlocutore privilegiato delle vittime. “E’ a queste strutture che le persone devono rivolgersi per trovare accoglienza, operatori (medici, psicologici, infermieri, assistenti sociali) e protezione”, evidenzia la Dubini, nel rassicurare che “l’uscita di casa per raggiungere la sede è consentita in quanto la richiesta di aiuto rappresenta certamente un motivo giustificabile”.

Le donne, soprattutto, devono rivolgersi a questi servizi che sono aperti in quanto dedicati ad attività non differibili come l’assistenza alla gravidanza e all’interruzione di gravidanza. In questa fase è privilegiato l’approccio non in presenza ma tramite consulenza telefonica, ma è comunque garantito anche l’accesso fisico con un appuntamento programmato e nel caso di donne affette da Covid-19 tramite attivazione di percorsi specifici.

Le vittime di maltrattamenti a livello territoriale possono rivolgersi anche al proprio medico e al pediatra di famiglia.

Sono sempre attivi il numero di telefono dedicato, il 1522 (con lo stesso numero si può scaricare anche la APP per dialogare direttamente con le operatrici) che risponde 24 ore su 24, compresi quelli delle Forze dell’ordine (112 e 113) e anche il 118.

Il numero 114 è invece disponibile per la violenza su bambini e adolescenti ed è contattabile anche via chat, SMS e WhatApp