Toscana

Costa Concordia: Consiglio dei Ministri, via libera a trasporto nave a porto Piombino

Su proposta del ministro del’Ambiente, Corrado Clini, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato oggi il Dipartimento della Protezione civile – in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti – ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia.

«Una notizia positiva e attesa. La decisione presa dal Consiglio dei ministri risponde al nostro progetto, per il quale ci siamo battuti fin dall’inizio di questa vicenda con insistenza». E’ questo il commento del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

«Dunque – prosegue Rossi – avevamo ragione, l’avevamo detto per primi e alla fine ci siamo riusciti. E oggi siamo soddisfatti. La nostra proposta era motivata da ragioni sia ambientali che economiche. Ambientali, perché il porto di Piombino è il più vicino al Giglio e quindi riduce i rischi durante la navigazione di trasferimento del relitto. Economiche, perché gli interventi che dovremo realizzare al porto di Piombino aggiungono a quella realtà industriale un importante vantaggio competitivo, oggi ancora più necessario a fronte della crisi della siderurgia. D’accordo con il sindaco della città Gianni Anselmi già nella prossima settimana ci incontreremo per definire meglio tutte le iniziative necessarie per consentire nei tempi previsti la realizzazione del progetto».

«La scelta di indicare il porto di Piombino come destinazione per lo smaltimento della Costa Concordia non rientra nell’ordinaria amministrazione, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. Il Quirinale valuti se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere». E’quanto dichiarano i parlamentari del Pd Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci. «Per poter portare il relitto della Concordia a Piombino – spiegano in una nota congiunta – occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto, che potrebbero durare circa un anno, secondo quanto riportato dalla stampa. Ciò significherebbe che la nave rimarrà almeno fino al prossimo inverno sul mare del Giglio. L’adeguamento di Piombino comporta, inoltre, altissimi costi, si parla di circa 150 milioni di euro. Altro elemento da considerare è il rischio ambientale: scavare per 15 metri in un porto industriale come quello di Piombino significa incontrare chissà quali tipi di rifiuti».