Toscana

Costa Concordia: a settembre decisione su raddrizzamento, poi rotazione nave

«Al momento – spiega Maria Sargentini, dirigente della Regione Toscana e presidente dell’Osservatorio per la rimozione del relitto – stanno arrivando tutti i documenti e si stanno completando le ultime operazioni propedeutiche, il 6 settembre ci riuniremo anche con il comissario Franco Gabrielli e potremo essere più precisi». In questi giorni al Giglio i tecnici del consorzio Titan-Micoperi (474 persone con 28 tra mezzi e strutture) sono al lavoro per preparare la nave alla rotazione di 65 gradi.

In particolare da due giorni è in corso l’installazione sulla prua dei «blister», giganteschi cassoni che dovranno rafforzare la struttura, in quel punto particolarmente delicata, al momento dell’operazione. Resta poi da completare la realizzazione del falso fondale su cui poggerà lo scafo (manca circa un 10%) con la posa di sacchi di malta cementizia. Inoltre sono al lavoro delle bettoline che aspirano acqua sporca dall’interno del relitto inserendo allo stesso tempo acqua pulita in uguale quantità. Questo per evitare il rilascio di sostanze in mare al momento del raddrizzamento senza però alterare l’attuale peso della nave. Questo intervento continuerà anche durante e dopo il riassetto in asse.

Se poi il 6 settembre (salvo ulteriori slittamenti) arriverà l’autorizzazione, inizierà la vera e propria operazione di raddrizzamento e, al momento, l’ipotesi è di utilizzare la «finestra» tra il 10 e il 20. Per tutta l’operazione servono 3 giorni di bel tempo, anche se la vera e propria rotazione, che per ragioni di sicurezza sarà comandata a distanza dal porto del Giglio, durerà 12 ore. In questa fase, le prime due ore saranno le più delicate, dato che la nave dovrà essere disincastrata dalle rocce su cui è poggiata e dovranno essere calcolate con esattezza le forze, per evitare che lo scafo si deformi o si spezzi.

«L’attesa per l’operazione è forte – spiega il sindaco Sergio Ortelli – aspettiamo la riunione del 6 per avere indicazioni più precise. Poi, a rotazione avvenuta, i lavori dovranno proseguire per traguardare la rimozione della nave». Rimozione su cui non ci sono ancora tempi certi anche perché il porto di destinazione non è stato ancora scelto e il principale «candidato», quello di Piombino, senza importanti lavori di adeguamento non è in grado di accogliere la Concordia.

Quel che è certo è che, dopo il raddrizzamento, per poter far gallegiare lo scafo serviranno almeno altri 40 giorni di lavori, mentre per il traino occorrerà aspettare condizioni meteo favorevoli, quindi la primavera. «Su questo indicazioni non ci sono – afferma Ortelli – anche perché bisognerà studiare bene le condizioni della fiancata che e’ stata fino a oggi sottacqua appoggiata sulle rocce e capire come ripararla per permettere la navigazione del relitto». Il sindaco ricorda, comunque, «l’impatto negativo gia’ avuto dal Giglio, sia economico, con la scorsa stagione turistica che è stata deficitaria anche per colpa del cantiere, sia psicologico».

Per quanto riguarda un bilancio delle operazioni di rimozione portate avanti fino a questo momento, Ortelli rileva che «non era stato compreso pienamente quanto fossero complicati i lavori e all’inizio è stata fornita in modo incauto una tempistica che non era attendibile. Comunque le aziende lavorano 24 ore su 24 e Costa Crociere si sta impegnando a risolvere la questione su cui, del resto, ha una chiara responsabilità civile».