Toscana

Costi della politica. In Toscana siamo «virtuosi», ma basta?

di Simone Pitossi

Il caso Lazio. Le indagini in Piemonte e in Emilia. Tutto ciò ha portato di nuovo alla ribalta i costi dei Consigli regionali e delle Giunte. Il presidente della Toscana Enrico Rossi non ha perso tempo. Ha chiesto che tutte Regione taglino le spese. Subito dopo aver lodato il comportamento della nostra regione. Il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci ha elogiato davanti all’assemblea il virtuosismo toscano. La Toscana da alcune stime sembra una delle regioni più virtuose a livello nazionale. Ma questo è sufficiente? Proviamo a ripercorrere insieme quanto costa ai toscani l’istituzione regionale.

E partiamo dall’oggeto dello scandalo del Lazio. In Toscana i Gruppi consiliari ricevono un contributo stabilito dalla legge regionale 60 del 2000. Ogni mese sono assegnati a ciascun gruppo consiliare un contributo fisso di euro 1.800. E poi un contributo variabile per ogni consigliere aderente al gruppo di 450 euro. A questo si aggiunge un ulteriore contributo per il numero dei consiglieri aderenti al gruppo che va da 200 a 159 euro. Poi il complesso dei consiglieri aderenti al gruppo da 248 a 407 euro. In totale, il Consiglio regionale ogni anno stanzia 800 mila euro per il funzionamento dei gruppi (di cui 80 mila per le spese telefoniche).

Se andiamo a vedere come sono stati spesi questi contributi nel 2011 vediamo che il Pd ha speso 193 mila euro per la maggior parte (134 mila) per iniziative di rappresentanza. Il Pdl ha speso 177 mila euro, 59 mila dei quali per convegni ed attività di informazione. La Federazione della Sinistra-Verdi ha speso 88 mila euro: l’uscita più grossa, 31 mila, per compensi per consulenze. Fuori dal podio, seguono Idv (71 mila), Lega Nord (57 mila), Udc (50 mila), infine il Gruppo misto (19 mila). A tutto ciò vanno aggiunte le spese sostenute per le segreterie dei gruppi consiliari: nel 2011 si sono attestate a 3.615.562. Le spese sostenute per le segreterie del presidente del Consiglioe dei componenti dell’ufficio di presidenza sono rimaste stabili dal 2010 toccando poco più di 1 milione 800 mila euro nel 2011.

I consiglieri regionali sono – ovviamente – la voce che pesa di più nel bilancio: 8.388.791 nel 2010, cifra diminuita nel 2011 arrivando a 7.836.944 (-6,6%) in gran parte dovuta al taglio di dieci consiglieri (da 65 a 55). Poi ci sono i vitalizi che pesano sul bilancio per oltre 5 milioni di euro ogni anno. Ma quanto guadagna un consigliere? Per 5 anni ha un netto mensile di 3.123 euro. A questi si devono però sommare i rimborsi che vanno da un minimo di 2.272 ad un massimo di 4.462 euro. Il totale, dunque, va da un minimo netto di oltre 5.400 euro, ad un massimo di oltre 7.600. Quelli che, fra i 55 (e sono molti), hanno assunto ruoli come quello di capigruppo, presidente di commissione, consigliere segretario o altri incarichi fino alla presidenza del Consiglio avranno emolumenti superiori: un presidente di commissione prende 3.775 euro, più da un minimo di 2.457 a un massimo di 4.647. Quindi andiamo dai 6.200 agli 8.300 euro.

E poi c’è il vicepresidente del Consiglio che parte da una base di 4.096 euro per arrivare con i rimborsi (al massimo) a circa 9 mila euro. Il presidente parte dalla stessa base ma ha un rimborso massimo inferiore(solo 2.800 euro) – come anche il presidente della Giunta e gli assessori – perché viene sottratto il beneficio di avere una vettura di servizio che viene quantificata poco più di 2.500 euro al mese. Non solo. A fine mandato i consiglieri avranno poi diritto ad una indennità, pari ad una mensilità per ogni anno in cui sono stati in carica. Alcune regioni si limitano a calcolare il Tfr dei consiglieri sulla base dell’indennità di carica, dunque sullo stipendio base. È il caso dell’Emilia Romagna dove il Tfr è uguale per tutti. Ma la Toscana, come la Campania, considera nel computo anche le altre indennità, come quella di funzione. E la liquidazione, di riflesso, risulta più sostanziosa.

Ma insomma quanto costa il Consiglio? In base a dati forniti dal Consiglio stesso a fine 2010, siamo sui 30 milioni di euro. Una cifra che si mantiene stabile dal 2005. In precedenza – dal 2000 al 2005 – le risorse a disposizione del Consiglio erano inferiori, molto inferiori: intorno ai 25 milioni. Le quattro grandi aree di spesa riguardano gli organi, il personale, il funzionamento degli uffici, le istituzioni. Dal 2005 gli importi impegnati per le spese dei componenti di Giunta e Consiglio (indennità, rimborsi spese, missioni, indennità di fine mandato, assegni vitalizi) si attestano al di sotto dei 17 milioni di euro.

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