Toscana

Crollato il muro della villa medicea di Poggio, Rossi e Barni: «Serve ora un lavoro di squadra»

Prima la perizia, poi la messa in sicurezza e quindi i lavori di urgenza. Per la ricostruzione del muro del giardino della Villa Medicea di Poggio a Caiano, la Villa Ambra, commissionata dal Lorenzo Il Magnifico nel 1480 al Sangallo, nessuno vuol perder tempo. E’ una ferita ad una villa storica, dal 2015 patrimonio dell’Unesco e bene dello Stato, che tutti vogliono chiudere velocemente, con un intervento rapido ed efficace.

«Occorrerà anzitutto un grande lavoro di squadra e il Ministero ha già assicurato che arriveranno subito finanziamenti di urgenza» annunciano e sottolineano il presidente della Toscana Enrico Rossi e la vicepresidente ed assessore alla cultura Monica Barni, che stamani si è recata subito sul posto. Le sei carcasse di auto distrutte e rimaste schiacciate dai massi del muro alto cinque o sei metri venuto giù, erano già state rimosse, l’asfalto ripulito in gran parte dal fango e le pietre stoccate con cura in un deposito per il successivo recupero. Rimaneva su un fronte di trentacinque metri la grande voragine nel terrapieno, con le radici a puntare il cielo terso dopo la tempesta della notte prima.

E’ troppo presto, ancora, per capire il perché il muro sia venuto giù: certo la pioggia ha costituito una causa aggravante, dicono i tecnici. La pioggia, ieri, è infatti caduta copiosa dall’alto, un’autentica bomba d’acqua che ha inondato tra le otto e le nove di sera casse di espansione alla periferia del paese in provincia di Prato che non si riempivano, si dice, da venti anni. L’Ombrone è arrivato in poche ore a quota sei metri. E così il muro che si affaccia su Largo Il Magnifico, una strada utilizzata anche come parcheggio, all’improvviso è crollato. Non ha retto al peso dell’acqua che scivolava dal giardino. Fortunatamente non ci sono stati feriti, perché nessuno in quel momento era nella via.

Per la prima perizia potrebbe essere sufficiente qualche settimana. Stamani erano già all’opera, con gli ingegneri della Soprintendenza, anche geologi del Dipartimento dell’Università di Firenze.

«Ci siamo messi in moto immediatamente e di prima mattina con i nostri uffici – racconta Barni – anzitutto per comprendere l’entità dei danni e poi coordinarci con il ministero, il Polo museale a la Soprintendenza di Firenze. Come Regione siamo pronti a dare fin da subito il nostro aiuto. Di sicuro vigileremo affinché non cada l’attenzione e quel che deve esser fatto lo si faccia alla svelta». Un auspicio che è anche del sindaco di Poggio a Caiano Marco Martini, che si augura che ponteggi non rimangano lì per anni.

«Il primo intervento dovrà riguardare la messa in sicurezza, per scongiurare anche altri crolli» spiega Barni. Ci sarà una verifica, viene aggiunto più tardi in conferenza stampa, anche sul resto delle mura che chiudono il quadrato dei giardini della villa su due lati, in tutto quattrocento metri all’incirca, quello crollato e quello che risale su, per la strada che attraversa il paese.

«Ho appena parlato con il direttore del polo museale Stefano Casciu che si sta coordinando con sovrintendente Pessina, a cui spettano compiti di tutela del patrimonio» racconta Barni ai giornalisti. «Mi dicono – prosegue – che in due o tre giorni sarà messo in sicurezza sia il muro che il verde del giardino e sarà data al Comune la possibilità di riaprire la strada (che al momento rimane chiusa, ndr). Subito partiranno i lavori per perizia, per capire l’entità del danno e le azioni da mettere in atto per la ricostruzione. Il ministero ha assicurato la messa a disposizione dei finanziamenti necessari. Ho parlato anche con la direzione Mibact che si occupa dell’Unesco».

«Quello toscano e italiano – conclude la vice presidente Barni, rispondendo sempre ai giornalisti – è purtroppo un patrimonio culturale enorme e diffuso. Occorre da questo punto di vista lavorare sempre di più sulla prevenzione». Facendo i conti con un clima che, è evidente, sta cambiando ed è già cambiato.