Toscana

DA GENNAIO 20 DETENUTI STABILI A PIANOSA, MA SOLO PER RECUPERO AMBIENTE

Pianosa riapre ai detenuti, che però non saranno in regime di massima sicurezza e, soprattutto, avranno il preciso compito di lavorare per il recupero ambientale dell’isola. Giovanni Tinebra, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), fa il punto sui progetti che a breve interesseranno l’ex isola carcere. «Dal primo gennaio – dice all’Ansa – 20 detenuti saranno trasferiti in maniera stabile sull’isola e lavoreranno per la ripulirla dai rifiuti». La decisione è stata presa pochi giorni fa nella conferenza di servizio che si è tenuta nella prefettura di Livorno. Il prossimo marzo sarà invece deciso «il programma di recupero totale di Pianosa», dove verrà trasferito «un numero cospicuo di detenuti».

Tinebra, però, assicura: non verranno riaperte le celle di un tempo, quelle che in passato hanno ospitato boss di mafia del calibro di Pippo Calò, Michele Greco, Nitto Santapaola, Pippo Madonia e Giovanni Brusca. «Le vecchie carceri rimarranno lì come museo. Provvederemo ad allestire acconci luoghi di abitazione per i detenuti e per il personale di polizia penitenziaria». I detenuti che da gennaio in poi saranno trasferiti a Pianosa «saranno a basso indice di pericolosità».

Se gli si chiede cosa intenda per «recupero totale di Pianosa», Tinebra risponde: «penso a un’isola completamente aperta alla gente, a detenuti che gestiscono alberghi e bar, e tanto altro ancora…» È forse una soluzione al sovraffollamento delle carceri? «È innanzitutto un importante progetto di recupero sociale dei detenuti. Poi, certo, così sopperiamo in parte anche al sovraffollamento, che attualmente si è stabilizzato sui circa 56.500 detenuti e non accenna a diminuire». In ogni caso «non stiamo con le mani in mano, visto che abbiamo un nuovo carcere a Perugia e un nuovo reparto a Pescara. Ci aspettiamo altri benefici – conclude Tinebra – dal piano di edilizia carceraria. Infine, è in fase di valutazione la gara per la costruzione delle carceri di Varese e di Pordenone, e la gara per un nuovo reparto a Milano-Bollate per 500 detenuti». (ANSA).