Toscana

DALLA TOSCANA AIUTI E SOLIDARIETA’ AL POPOLO SAHARAWI

Sostenere il processo di pace nel Sahara occidentale; sensibilizzare la comunità internazionale alla causa del popolo Saharawi; sviluppare un programma d’interventi e di aiuti per queste popolazioni del deserto nei settori della sanità, dell’istruzione, del lavoro. Sono questi i punti qualificanti del programma di collaborazione fra la Toscana e il governo del popolo Saharawi firmato questa mattina a Palazzo Bastogi dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini, dal rappresentante in Italia del governo Saharawi Omar Mih e dagli esponenti di numerosi enti locali toscani coinvolti. Il sostegno ad iniziative di aiuto e solidarietà al popolo Saharawi da parte della Regione Toscana dura ormai da quindici anni. L’accordo odierno si inserisce nel solco di una lunga tradizione di amicizia che coinvolge tutta la comunità regionale, basti pensare che ben 9 province toscane e 134 comuni sono gemellati con province e villaggi del deserto. Sono tantissimi i modi in cui, nel corso degli anni, si è concretizzata questa rete di amicizie: dall’accoglienza estiva dei bambini del Saharawi (ne sono stati accolti 2.500), alle iniziative di adozione a distanza (siamo quasi a quota 600), dall’invio di generi alimentari e materiali sanitari attraverso carovane della solidarietà al varo di progetti in loco, per esempio, per costruire condotti di acqua e un nuovo pozzo.

Il programma sottoscritto oggi prevede, tra le altre iniziative, la conclusione dei lavori di ristrutturazione della scuola ‘12 ottobre’ (la scuola, che si trova nel deserto, ospita 3.500 alunni tra gli 11 e i 14 anni), il varo di interventi sanitari concordati con il Ministero della Sanità per la cura in Toscana di bambini affetti da gravi patologie e la formazione dei medici Saharawi sulle principali malattie che colpiscono i bambini. Inoltre, è previsto un percorso di sostegno all’imprenditoria femminile attraverso corsi di formazione e invio di materie prime da mettere a disposizione del laboratorio di tessitura della scuola ‘27 febbraio’.

Accanto a tutte le iniziative di solidarietà resta il filo di un comune impegno per promuovere il processo di autodeterminazione del popolo Saharawi e quindi favorire il piano di pace. In questo senso, si legge nel documento sottoscritto, “saranno realizzate iniziative di sensibilizzazione e tutti i livelli istituzionali nazionali e internazionali per favorire il crearsi delle condizioni necessarie allo svolgimento del referendum e particolare attenzione sarà dedicata all’organizzazione di un’iniziativa europea di solidarietà con il popolo Saharawi”. (cs-mo)