Toscana

DALLA TOSCANA UN COORDINAMENTO PER LA LOTTA ALLE NUOVE SCHIAVITU’

Un coordinamento tra le Regioni per combattere le nuove schiavitù, così da fornire un interlocutore ai ministeri di Interni, Pari Opportunità e Giustizia o ad altre regioni europee. E’ quello che ha proposto il vice presidente ed assessore alle politiche sociali Angelo Passaleva, durante la conferenza regionale su “Nuove schiavitù e diritti negati” che si è tenuta ieri e oggi a Marina di Massa. “Le nuove schiavitù – ha sottolineato Passaleva – sono diffuse anche nella nostra regione. Le indagini ed il lavoro svolto sul territorio ci dicono che quanto abbiamo fatto è molto, ma non è sufficiente. Lo sfruttamento sessuale è sempre meno presente in strada, ma si è spostato nei luoghi chiusi: appartamenti, locali notturni, club privè, centri massaggi. Il fenomeno sta diventando invisibile e questo rende più difficile sia monitorarlo, sia avvicinarne le vittime: generalmente ragazze, le cui condizioni non migliorano affatto, né dal punto di vista della libertà, né della sicurezza. Dobbiamo conoscere ciò di cui parliamo, per questo sono così importanti momenti come questo, di scambio di dati ed esperienze”. La prostituzione, pur essendo l’aspetto quantitativamente più rilevante del fenomeno della tratta e delle nuove schiavitù, non è comunque che una parte del problema. Le questure denunciano anche in Toscana un consistente numero di bambini costretti a lavorare o a mendicare, oltre a disabili o psicolabili mandati a chiedere soldi non per se stessi. Persino le badanti, soprattutto quelle provenienti dall’Europa dell’est, sono oggetto di tratta.Il primo articolo della nuova Costituzione europea la vieta. Eppure in Europa sono migliaia le persone – soprattutto donne, ma anche uomini e bambini – sottoposte a traffici vari per il loro sfruttamento. Per aiutarli e liberarli da queste schiavitù sono stati attivati anche in Toscana alcuni progetti di protezione: in particolare nelle province di Pisa, Massa, Arezzo e e nel comune di Siena. Inoltre la Regione ha finanziato con 300 mila euro la ‘rete regionale di intervento sociale nella prostituzione e nella tratta’.

“Il coordinamento necessario per rendere più efficace la rete regionale di intervento sociale – conclude Passaleva – deve comunque coinvolgere anche prefetture e questure, oltre a tutti gli altri operatori e soggetti impegnati. E’ necessario anche sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica”.

Il fenomeno della tratta sarà ulteriormente approfondito tra un mese, durante la seconda Conferenza regionale sull’immigrazione che si terrà a Firenze dal 22 al 24 novembre. (cs-wf-pp)