Toscana

DANNI TAV: MARTINI, 20 ANNI E 100 MILIONI EURO PER RIPRISTINO AMBIENTE, CARRARESI: DICHIARAZIONI SCONCERTANTI

“Per completare gli interventi di ripristino ambientale del Mugello ci vorranno 20 anni e occorreranno 100 milioni di euro e non 52, come originariamente previsto”. Lo ha detto il presidente della Toscana Claudio Martini testimoniando, oggi a Firenze, nel processo per i presunti danni ambientali causati in Mugello dai cantieri dell’Alta velocità. A giudizio, dal 2004, con accuse a vario titolo di danno ambientale, truffa, irregolarità sullo smaltimento dei rifiuti e inquinamento del territorio, ci sono 59 persone, tra cui alcuni dirigenti del Cavet, il consorzio di imprese a cui era stato affidato l’appalto dei lavori del tratto toscano dell’Alta velocità. Martini ha aggiunto che “la piena consapevolezza dell’impatto sulle falde acquifere si è avuta solo dopo il 2000”, ma “gli studi dovevano essere più approfonditi”, e premettendo che la Regione, parte civile nel giudizio, ha in atto un contenzioso con Cavet sulla gestione del materiale di scavo in galleria, Martini ha affermato che su questo tema “un piano organico non è mai stato presentato” e “si poteva fare meglio”.Nel corso del processo è stato ascoltato anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento e per le Riforme Vannino Chiti, ex presidente della Toscana, carica che ebbe dal 1992 al 2000. “Abbiamo cercato di realizzare l’Alta velocità ferroviaria con il massimo possibile di controllo ambientale e sicurezza”, ha detto Chiti. “Sapevamo – ha aggiunto – che la realizzazione dell’opera, tra le più rilevanti e complesse, poteva portare problemi per acquedotti e falde acquifere, ma non era tutto valutabile, e da questo nacque l’esigenza di creare l’Osservatorio nazionale, uno strumento di monitoraggio continuo dell’opera”.“Lasciano sconcertati le dichiarazioni del presidente Martini e del ministro Chiti sui lavori dell’alta velocità. Com’è possibile che all’inizio dei lavori, per una tratta che interessa un territorio come il Mugello, non ci sia stata, come sostiene Martini, piena consapevolezza dell’impatto sulle falde idriche, tanto da non prevedere neanche una lira per il ripristino ambientale? Quando invece era di quasi mille miliardi di lire la somma destinata dagli accordi fra Stato, regione Toscana ed enti locali alle opere compensative”. Lo chiede in una nota Marco Carraresi, capogruppo Udc in Regione Toscana. Secondo Carraresi, la Regione “non può dire, come fa Martini che ‘si poteva far meglio’. La verità è che gli studi preventivi dovevano essere compiuti in modo più approfondito e dovevano essere previste metodiche tali da limitare le conseguenze negative, oltre alle necessarie disponibilità economiche per rimediare adeguatamente ai danni prodotti. E chi ha dato il via libera all’opera senza queste cautele porta una grave responsabilità, e non soltanto politica, riguardo ai gravissimi danni idrogeologici causati”. “Com’è possibile che l’Addendum, stabilito dal governo di centrodestra, che concesse 53 milioni di euro per sanare una parte dei danni causati, sia ancora quasi completamente inattuato? Martini, invece che dire che occorreranno 100 milioni di euro, ricordi a Chiti che il governo di centrosinistra non ha ancora erogato 15 milioni dei 53 a suo tempo stabiliti. E dica al suo ente che sarebbe l’ora di realizzare quelle opere di mitigazione promesse e in larga parte rimaste un progetto”. (ANSA).