Toscana

DON ANDREA SANTORO: MONS. PADOVESE, ASSASSINIO FRUTTO DI UN «CLIMA ANTRICRISTIANO», FALSE LE ACCUSE DI PROSELITISMO

“Il motivo vero dell’uccisione di don Santoro è l’esaltazione religiosa, motivata dal clima anticristiano” che si respira nella regione, “in famiglia, a scuola, nelle letture”. Così mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia, in un improvvisato e breve incontro con i giornalisti in sala stampa vaticana. In merito alle ipotesi sul tragico omicidio di domenica scorsa, mons. Pavovese rivela che “la versione che mi ha addolorato di più è quella diffusa da un quotidiano turco a tiratura nazionale, che ha detto come in quel momento nella chiesa si trovavano quattro o cinque ragazzi, entrati in chiesa perché don Andrea dava loro dei soldi per attirarli”. Mons. Padovese, al contrario, smentisce “ogni accusa di presunto proselitismo”, spiegando che “la chiesa era aperta tre volte a settimana, dalle 15 alle 16, per chiunque volesse chiedere informazioni sul cristianesimo. Quando però entravano ragazzi per fare dispetti o creare disordini, don Andrea – come era accaduto anche il giorno prima che morisse – li mandava via dicendo loro che se volevano perdere tempo potevano farlo da un’altra parte”. Quanto alla situazione dei cristiani in Anatolia, mons. Padovese la definisce “non semplice: le notizie che vengono diffuse sulla Chiesa cattolica sono o notizie denigratorie sul cristianesimo o banalità”. Perfino il cimitero cattolico di Trebisonda è stato spianato dalle ruspe, le tombe sono state profanate, “ed ora non restano che tre lapidi. Don Andrea, alcuni giorni fa, aveva preso contatti col sindaco perché provvedesse ad una recinzione di quello che ormai è un campo di sterpaglie”. Sir