Toscana

Dal 17 marzo una sveglia alle nostre comunità

di Antonio AiròResponsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della Toscana

Sabato 17 marzo nella Basilica di San Lorenzo a Firenze prenderà il via un percorso di riflessione e di creatività pastorale: Cattolici protagonisti nella Toscana di oggi. Già le parole del titolo dicono molto sulla direzione di questo cammino. Il primo riguarda il soggetto di questo percorso, ovvero le Chiese della Toscana che, con i loro pastori, hanno deciso di prendersi un tempo di studio e di progettazione che possa portare energie nuove e una boccata di aria fresca alle nostre strutture, alle nostre abitudini pastorali, alle mentalità con cui guardiamo e andiamo incontro all’uomo di oggi e ai suoi bisogni.

La seconda parola è protagonisti. Riguarda l’atteggiamento con cui ci mettiamo di fronte a questa occasione. Possiamo recepire questa come una delle molte iniziative, un po’ rassegnati, un po’ svogliati, subendola più che facendola propria. Senza entusiasmo. Senza motivazioni. Viceversa possiamo leggere i segni dei tempi e decifrare in essi che qualcosa di nuovo, sotto la crisi, sta maturando e si sta muovendo, e che dipende anche da noi se e quanto e quando arriverà a compimento. Si muove qualcosa nella maturazione delle coscienza e nella sete di giustizia e di legalità che si diffonde sempre di più nella sensibilità delle persone.

Nella richiesta sempre più forte di una politica finalmente diversa, nei metodi e nelle finalità, e attenta al bene comune non soltanto nelle dichiarazioni ufficiali. Qualcosa si sta muovendo nell’atteggiamento di fronte al lavoro che torna prepotentemente ad essere la questione essenziale della vita di molti, e quindi l’occasione di un dialogo fecondo con l’uomo di oggi sulla cultura del lavoro, cioè sulla vocazione di ciascuno a costruire un mondo migliore e ad abitare cieli nuovi e terre più pulite. Qualcosa di nuovo si muove nella percezione che si va facendo condivisa dell’urgenza della questione educativa che attraversa la società di oggi, come una spaccatura tra le generazioni (dal ruolo della famiglia, dei media e della scuola, all’incertezza sul futuro, alla sete di speranza), specie in ambito giovanile. Qualcosa di nuovo si muove nell’ambito del volontariato che, nelle sue espressioni più autentiche e purificato da qualche eccessiva concessione alla mentalità del tornaconto personale e dell’affarismo, torna ad essere significativamente percepito come ricchezza e come occasione di impegno.

Queste sono solo alcune delle situazioni che, nascoste dentro le pieghe della crisi, possono costituire un’occasione preziosa per una Chiesa che guardi all’uomo con occhi di simpatia e che voglia raggiungerlo per annunciare la fecondità del Vangelo nella vita quotidiana, personale e sociale. Tuttavia saremo protagonisti di una stagione nuova solo se ci sosterremo reciprocamente, mobilitando e motivando persone e idee.

Nonostante più di un secolo di encicliche sociali, nonostante i pronunciamenti unanimi e continuativi del magistero, nonostante l’impegno di molti, diverse significative esperienze e alcune intense traiettorie di testimonianza di cui la pastorale della chiesa ha avuto dono nel tempo passato, al nostro interno a volte ancora si pensa che la chiesa non debba occuparsi direttamente di lavoro, di ambiente, di problematiche sociali, di etica nella politica, di emergenza educativa. Mentre il compito della Chiesa è parlare all’uomo là dove nasce, studia, lavora, soffre, vive, spera oppure nemmeno spera più. Perché il Vangelo è in grado di illuminare e orientare la soluzione di questioni vitali per il futuro stesso dell’umanità.

Dall’altro lato le associazioni e le aggregazioni laicali hanno necessità oggi in modo particolare di nuovo slancio e di nuove ragioni di impegno e di appartenenza, con coraggio e protagonismo. Questa è l’occasione per un coinvolgimento del laicato che non può trovare solo nei riti l’unica occasione di appartenenza alla Chiesa.

L’invito al 17 marzo è per chiunque si senta parte della Chiesa e voglia semplicemente rinnovare motivazioni e senso di appartenenza. È una chiamata che nasce dal di dentro della Chiesa: la riscoperta della vocazione e della chiamata del laicato cattolico insita nel Battesimo. Un modo per uscire da una Chiesa fondamentalmente autoreferenziale. A parole sono quarant’anni che lo diciamo, ma le sfide di questo tempo richiedono concretamente una presenza diversa, un diverso modo di essere presenti nella chiesa e nel mondo. La terza parola è un luogo: la Toscana. Ogni luogo, ogni territorio ha doni e problemi particolari. La Toscana sta cambiando e sta iniziando a ripensare se stessa. L’impegno dei cattolici ha scritto pagine importanti nella storia di questa porzione di Italia. Vogliamo continuare a farlo o preferiremo chiuderci in una presunta e apparentemente rassicurante autosufficienza, a cavallo tra la rinuncia e l’arroganza?

Infine un avverbio di tempo: oggi. L’oggi è il tempo di Dio. Nella storia di Salvezza che Dio fa con l’uomo è sempre oggi, è sempre il giorno senza tramonto. L’oggi è il giorno dell’occasione favorevole, è il momento del cambiamento, è il tempo della decisione. Quando Dio si muove e parla è sempre oggi.

Il 17 marzo è l’oggi delle Chiese della Toscana. È semplicemente un annuncio per chi lo vorrà accogliere. Il 17 marzo è una sveglia che suona nelle nostre comunità a volte un po’ sonnacchiose. La sveglia può dare fastidio, ma non a chi ha buone motivazioni per alzarsi, non a chi ha qualcosa di importante che lo attende.

È in fondo questo il messaggio robusto che riceveremo come Chiese della Toscana e quanti vorranno potranno realizzare nelle loro realtà questo cammino e questa occasione di cambiamento, di conversione.

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In vista dell’incontro regionale «Cattolici protagonisti», abbiamo chiesto alcuni contributi di idee. Ecco le esperienze dell’Azione cattolica regionale (Progetto Cittadinanza) e del Collegamento sociale cristiano e i contributi di Andrea Garulli, don Antonio Cecconi, Lorenzo Bianchi, padre Stefano Piva, Stefano Biondi, Enrico Fiori. Abbiamo anche raccolto le voci di tre consiglieri regionali (Stefania Fuscagni, Nicola Danti e Marco Carraresi) e dell’assessore regionale Gianni Salvadori. Leggi i contributi

Il programmaBasilica di San Lorenzo – FirenzeORE 9,30 – Accoglienza. Saluti:Mons. Giovanni SantucciVescovo delegato per la Pastorale Sociale e del LavoroORE 10,00 – Colloquio pubblicoModeratore: Prof. Andrea BucelliCommissione Regionale Pastorale Sociale e del LavoroUn cammino che continua… Presentazione del documento conclusivo della 46ª settimana sociale dei cattolici italianiMons. Arrigo MiglioVescovo di Ivrea e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici ItalianiCattolici protagonisti… per il «bene comune» Prof. Giuseppe SavagnoneDirettore del Centro diocesano per la pastorale della cultura di PalermoVerso la 1ª settimana sociale dei cattolici della toscana. Presentazione della proposta regionale per le Chiese della ToscanaP. Antonio AiròResponsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della ToscanaORE 12,30 – Santa Messapresieduta dall’Arcivescovo di Firenze e Presidente della CET, card. Giuseppe Betori e concelebrata dai Vescovi della Toscana

Savagnone: «Dal suicidio della politica si esce con i cattolici»

Cattolici protagonisti, contributi di idee verso l’assemblea del 17 marzo

Economia, politica, società, riforme: dove sono i cattolici? (di Andrea Bucelli)

Giovani, sciogliere i lacci che soffocano la creatività (di Giovanni Soldani)

Per un’economia pulita (di Stefano Biondi)

Il percorso dei cattolici toscani per un’«Agenda di speranza»

La Chiesa esperta di economia (di Leonardo Salutati)

Il sito dedicato all’evento

Documento conclusivo della 46ª Settimana sociale