Toscana

Diocesi Grosseto: con Serena Noceti il primo “sguardo” su san Giuseppe

“San Giuseppe è colui che ha protetto Maria e Gesù, protegge la Chiesa e ci insegna a proteggere il mondo intero con il nostro lavoro e con la nostra cura, per essere anche noi uomini e donne pienamente giusti”. Sono state le parole con cui la teologa Serena Noceti ha concluso la sua meditazione sulla figura di Giuseppe, uomo giusto, a Grosseto, nell’ambito del primo dei quattro incontri che la parrocchia intitolata allo sposo di Maria ha pensato di promuovere in questo anno che la Chiesa gli dedica. Serena Noceti, fiorentina, è docente stabile ordinario di teologia sistematica presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Firenze.  Tiene corsi anche presso la Facoltà teologica dell’Italia centrale ed è socia fondatrice del coordinamento teologhe italiane, nonché vice presidente dell’associazione teologica italiana. Nel suo appassionato “sguardo” sulla figura di Giuseppe dal punto di vista spirituale e antropologico, ha messo in rilievo alcuni tratti essenziali di questa straordinaria figura, che la Chiesa ha scoperto pienamente solo dopo secoli. In particolare, Noceti si è soffermata sulla paternità di Giuseppe, vissuta in modo inedito rispetto ad una visione principalmente patriarcale tipica del tempo e quindi anche sul suo modo di essere uomo, diventando per Maria e Giuseppe “simbolo di quel Padre buono che ha cura di tutti”, ha detto la teologa rifacendosi ad uno scritto del cardinal Ravasi. Un uomo giusto, che “nel momento di crisi radicale, quando non capisce ciò che sta accadendo a Maria e quando si attenta alla vita di Gesù, con fermezza e decisione, senza fare calcoli si gioca totalmente con una dinamica di amore e di cura ed in questa dinamica rivela la misericordia, l’amore, la cura che Dio ha per tutta l’umanità. Ne diventa uno specchio nella concretezza della sua vita”. Dunque “giustizia, nel senso di amore e riconoscimento del dono di Dio, e allo stesso tempo giustizia che si concretizza in relazioni di amore, di misericordia, di cura, di garanzia del futuro non sono due realtà staccate nella vita di Giuseppe – ha insistito Noceti – ma profondamente complementari. Ecco perché è un uomo giusto nei confronti di Dio e nei confronti delle persone”.

Il prossimo “sguardo” su Giuseppe sarà quello del biblista don Benedetto Rossi, che terrà la sua meditazione domenica 13 giugno, alle ore 16, sempre nella chiesa parrocchiale di Grosseto.