Toscana
E così San Marcello vide la luce prima di Pistoia e di Firenze
Imprenditore assai moderno (diresse la cartiera della Lima e diventò presidente dell’Associazione cartiere italiane), assessore e sindaco di San Marcello per diversi anni nonché consigliere della Provincia di Firenze per il Mandamento della montagna pistoiese, il «signor Giovanni» era uomo di mondo e pronto a capire le novità. Comprese subito i grandi vantaggi dell’elettricità: il nuovo sistema di illuminazione che, fra il 1884 e il 1886, era entrato in funzione anche a Roma e a Torino. Firenze, invece, «segnava il passo»: tutta colpa di un contratto che legava la città del fiore alla Societé Civile Lynnaise, un’azienda che produceva e distribuiva in regime di monopolio il più tradizionale gas da illuminazione.
Giovanni Cini, industriale e finanziere d’avanguardia, regalò dunque alla sua San Marcello per i residenti e i villeggianti di qualità che allora popolavano quei borghi una nuova illuminazione: elettrica. Com’è ovvio, si meritò l’appellativo di «cittadino benemerito» e una domenica sera, il 3 giugno 1888, l’impianto fu inaugurato dopo che l’acqua di un rio (il «Rio Cane») era stata appositamente deviata e incanalata in alcune condotte. «Domani sera si legge sul numero di sabato 2 giugno 1888 del settimanale Il Popolo Pistoiese a San Marcello viene inaugurata l’illuminazione a luce elettrica.
Chi avrebbe detto che in quel piccolo paese della montagna il progresso avrebbe fatto passi più lunghi che a Pistoia! I sammarcellini colla luce solare e noi col petrolio!». E Firenze? Continuò ad andare a gas ancora per diversi anni. Il primo impianto elettrico ma per la sola utenza privata arrivò dieci anni dopo, nel 1898 mentre l’illuminazione pubblica ebbe il via definitivo solo qualche anno dopo. Da qualche parte, in casa Cini a San Marcello, deve esserci ancora il primo esemplare di lampada ad arco usata per illuminare le notti buie dei montanini.