Toscana

ECOMAFIA, RAPPORTO LEGAMBIENTE: TOSCANA SESTA IN ITALIA PER ILLEGALITÀ

La Toscana si piazza al sesto posto nella classifica nazionale per quanto riguarda l’illegalità ambientale nel 2004. Le cose vanno peggio nel ciclo di rifiuti, dove la Regione è terza dopo Campania e Puglia, e in quello del cemento, che vede la Toscana quarta dopo Campania, Puglia e Lazio. La classifica arriva dal rapporto Ecomafia 2005, stilato da Legambiente d’intesa con le forze dell’ordine. I reati ambientali più gravi riguardano lo smaltimento dei rifuti industriali, come quelli di concerie o cartiere, ma nel rapporto finiscono anche gli illeciti smaltimenti di rifiuti edili e inerti, cave trasformate in discariche abusive, scarti spacciati per compost inquinanti per concimare i terreni.

«La Toscana – spiegano il presidente di Legambiente regionale Piero Baronti e Nunzio Cirino Groccia, coordinatore dell’Osservatorio ambiente e legalità dell’associaizone ambientalista – ha, a livello generale, oltre 1700 infrazioni accertate, 1800 persone denunciate e 537 sequestri effettuati, arrivando subito dopo regioni a tradizionale presenza mafiosa e il Lazio. La provincia che ne esce peggio è Livorno, con 279 infrazioni accertate, seguita da Grosseto (244) e Firenze (211), mentre Prato è la provincia più attenta all’ambiente con solo 30 infrazioni».

Nel ciclo illegale di rifiuti in Toscana ci sono state 293 infrazioni accertate e 112 sequestri. La provincia con la maglia nera è Siena, con 61 infrazioni, quella più virtuosa Prato con 6 infrazioni. Lo smaltimento del cemento vede la Regione al quarto posto nazionale, con 770 infrazioni accertate e 174 sequestri. In questo caso è Livorno al primo posto (155 infrazioni), mentre Prato si conserva all’ultimo (6 infrazioni).

«La Toscana – aggiunge Baronti – è l’unica ad avere una legge e un piano per i rifiuti pericolosi e speciali, ma con i ritardi di applicazione l’illegalità può prosperare tranquillamente. I settori più a rischio sono quelli del tessile, conciario, cartario, chimico e lapideo”. «Quella dei rifiuti industriali è una vera emergenza da troppi anni – rincara Erasmo D’Angelis, presidente della commissione ambiente del consiglio regionale – è inaccettabile che i nostri rifiuti finiscano per alimentare i traffici illeciti a livello nazionale. A settembre – annuncia -la Regione avvierà una indagine conoscitiva sull’intero ciclo dei rifiuti speciali». Intanto i primi dati dell’anno in corso non fanno ben sperare. «Nei primi sei mesi del 2005 – dichiara Pierfranco Fraccalvieri, tenente colonnello del comando provinciale dei carabinieri di Firenze – i nuclei di Firenze e Grosseto hanno eseguito 274 controlli e 24 sequestri. Le persone già denunciate sono 70, mentre sono state elevate sanzioni amministrative per 48 mila euro». (ANSA).