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EGITTO: CONTINUA LA RIVOLTA CONTRO MUBARAK, ALMENO 48 MORTI IN SCONTRI

(ASCA) – Cairo, 29 gen – In migliaia continuano a manifestare contro il regime del presidente egiziano Hosni Mubarak per le strade del Cairo, di Alessandria d’Egitto e di Ismailia, città sul canale di Suez. Una calca infuriata ha ucciso tre poliziotti nella città di Rafah, nel Sinai, e il bilancio dei morti è salito a 48 persone da quando sono inziate le proteste. “Siamo venuti qui per dire che non vogliamo più Mubarak al potere e che lo vogliamo fuori dal paese”, urlano i manifestanti. Il coprifuoco proclamato ieri da Mubarak di fronte al montare irrefrenabile della protesta in tutto il paese è scaduto alle 8 (le sei del mattino ora italiana). La polizia continua a contrastare i manifestanti e carri armati sono stati schierati sulla piazza di Tahrir, punto focale delle proteste e i luoghi strategici intorno alla capitale egiziana. Intanto, come annunciato durante la notte dal presidente Mubarak, il governo egiziato guidato dal premier Ahmed Nazif si è dimesso e durante la giornata si dovrà lavorare per mettere a punto un nuovo esecutivo. Dopo ore di arresti domiciliari, è tornato a parlare anche il leader dell’opposizione laica egiziana Mohammed El Baradei, premio nobel per la Pace: “Il presidente Mubarak deve andarsene, non ha capito il messaggio del popolo egiziano”. ‘Il suo discorso – ha aggiunto El Baradei – era totalmente deludente, le proteste continueranno con sempre più intensità fino a che il regime non cadrà. Scenderò in piazza oggi con i miei colleghi per contribuire a un cambiamento e per dire al presidente Mubarak che deve andarsene. Quando un regime si comporta con tale bassezza e usa gli idranti su uno che ha vinto il Nobel per la pace, vuol dire che è l’inizio della fine e che è ora che se ne vada”. Durante le proteste di ieri infatti la polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti contro migliaia di dimostranti che hanno invaso le vie del Cairo. Da quanto si è appreso El Baradei è stato bagnato da un idrante ed è riuscito a trovare rifugio in una Moschea. Il coprifuoco al Cairo, Alessandria e Suez nella notte è stato gran parte ignorato e l’esercito ha messo in guardia la gente di non riunirsi in luoghi pubblici. Ad Alessandria, centinaia di persone si sono accampate fuori dalla moschea principale nel centro città mentre molte stazioni di polizia continuano a bruciare. Intanto richiami a cessare le violenze e sono arrivate dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e dal presidente dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy.