Toscana

EGITTO, MONS. BARNABA (VESCOVO COPTO ORTODOSSO): NONOSTANTE LE VIOLENZE, NON LASCEREMO MAI IL PAESE

“Non lasceremo mai l’Egitto. E’ il nostro cuore. Sua Santità papa Shenouda III ci ha sempre detto che l’Egitto non è il paese in cui viviamo. L’Egitto vive dentro di noi”. Con queste parole mons. Barnaba El Soryany, Vescovo della Chiesa Copta Ortodossa in Italia, risponde alla domanda se dopo gli ultimi attacchi in un villaggio alla comunità copta ortodossa c’è il rischio di una fuga dei cristiani dal Paese. Il vescovo che qui in Italia guida una cifra di 50 mila egiziani copti ortodossi diffusi su tutto il territorio italiano, racconta come sta seguendo le notizie dall’Egitto. “Fino a ieri sera 13 ragazzi sono morti uccisi, oltre 140 persone sono ferite, alcune in situazione molto grave. Ora siamo preoccupati di vedere che cosa succede perché una chiesa è stata attaccata e distrutta senza motivo, e con pretesti. In questo modo, non ha senso. Vogliamo capire quindi per quale motivo hanno distrutto una chiesa, per quale motivo sono state aggredite e uccise delle persone”. Parla con voce bassa e preoccupata mons. Barbana che però rivela anche di avere una speranza. “Ho sentito che questa mattina – racconta -, un gruppo misto cristiano-musulmano con alcune autorità sono andati nel villaggio dove hanno distrutto la chiesa. Sono andati a parlare a tutte le persone del villaggio”. Il vescovo racconta che alcune famiglie di cristiani del villaggio attaccato “non sono potute ritornare nelle loro case. Vediamo ora cosa succede”. Poi spiega che gli autori di tali attacchi si rifanno alla “ideologia islamica”, sono “opera di alcuni fondamentalisti che cercano di avere il potere”. A Roma, sono vicende che si seguono con apprensione. “Tutti i giorni – confida mons. Barnaba – rivolgiamo una preghiera speciale per il nostro Paese, per la pace con i nostri fratelli. C’è un appello che vogliamo rivolgere a tutti, ai cristiani e ai musulmani perché riusciamo a vivere uniti, a superare anche tutti quei piccoli ostacoli che possono generare problemi. Mubarak è andato via. Tutto il suo governo è andato via. Adesso davvero non c’è motivo per stare gli uni contro gli altri. L’Egitto ha iniziato una storia nuova. Abbiamo sperato che avesse cambiato pagina, avviato una vita nuova. Non è con il sangue che si può fare tutto questo”.Sir