Toscana

ENERGIA: ARTUSA, DA CONSULTA PIU’ SI’ CHE NO A REGIONE

“Una sentenza importante che ci dà ragione su aspetti centrali del settore energetico”. Lo sostiene l’assessore regionale all’ ambiente, Marino Artusa, in merito alla sentenza con cui la Corte costituzionale si è espressa rispetto al ricorso promosso dal governo Berlusconi contro la legge toscana 39/2005 in materia di energia. “La Consulta – spiega Artusa in una nota – ha dichiarato inammissibili la maggior parte delle questioni di legittimità sollevate e viene riconosciuta alle Regioni la possibilità di decidere sulle misure compensative e di riequilibrio ambientale per l’installazione degli impianti di energia e di adattare alla realtà locale i diversi profili della fornitura energetica, a condizione di non alterare gli assetti della distribuzione nazionale di energia elettrica”.

“I giudici costituzionali – dice Artusa – hanno chiarito che le Regioni hanno poteri legislativi di tipo concorrente in materia di produzione e distribuzione nazionale dell’ energia. La competenza trasversale dello Stato nel determinare i livelli essenziali delle prestazioni non può trasformarsi nella pretesa da parte statale di disciplinare e gestire direttamente queste materie”.

La Corte, continua la nota, riconosce rilevanti aperture al legislatore regionale per quello che riguarda gli aspetti inerenti all’energia elettrica non riconducibili nell’ambito della distribuzione nazionale, oltre che per la disciplina delle energie alternative. “In particolare – sottolinea Artusa – viene affermata la competenza regionale nel prevedere, ai fini del rilascio e della modifica dell’autorizzazione per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, indennizzi e misure di riequilibrio ambientale e territoriale. La Regione viene inoltre riconosciuta competente rispetto agli elettrodotti non appartenenti alla rete nazionale e rispetto ai reclami dei consumatori, nonché in ordine alle funzioni concernenti l’approvigionamento di energia”.

Tra le norme regionali che invece sono state dichiarate incostituzionali c’é quella che anticipava al primo gennaio 2006 l’attribuzione della qualifica di “cliente idoneo”, ma questo aspetto, secondo Artusa, è oggi scarsamente rilevante in quanto il termine è già stato superato ed è ormai prossima la scadenza fissata dallo Stato. “La Corte – conclude – ha affermato l’illegittimità della legge rispetto alle concessioni di distribuzione nazionale dell’energia elettrica, ma siamo fiduciosi di poter facilmente individuare, anche di concerto con lo Stato, le idonee modalità per garantire i cittadini toscani e le comunità locali”. (ANSA).