Toscana

ENERGIA IDROELETTRICA, INAUGURATA A BIBBIENA NUOVA CENTRALE

“Non sono ancora del tutto esaurite le possibilità di espansione del settore idroelettrico. Chiusa l’era dei grandi impianti con impatti ambientali devastanti, oggi la via da seguire è quella degli impianti di piccole dimensioni, i cosiddetti mini-idro, che offrono senza pesanti inserimenti paesaggistici notevoli benefici ambientali, costituiti dall’abbattimento delle emissioni in atmosfera, dal taglio dei consumi di olio combustibile e dall’uso razionale delle risorse idriche”. E’ quanto ha affermato sabato 18 giugno l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Marino Artusa, intervenendo alla presentazione della centrale ad acqua fluente “Giona alto Corsalone” a Molin di Gabrino nel comune di Bibbiena.

“Nell’impegno che la Regione Toscana si è assunta per lo sviluppo delle energie rinnovabili – spiega l’assessore – quella idrolettrica è una risorsa su cui puntare. e in questo ambito è opportuno anche il recupero con criteri di sistemazione e salvaguardia ambientale dei piccoli impianti abbandonati”.

L’impianto idrolettrico di Molin di Gabrino, realizzato dalla azienda metalmeccanica Ali con cofinanziamenti Docup (europei e regionali), trasforma in energia elettrica l’energia idrica disponibile utilizzando non una, ma due turbine di tipo “Francis”. Ciò consente un prelievo calibrato e uno sfruttamento ottimale dell’acqua dell’affluente dell’Arno, in quanto le due turbine, una più grande e l’altra più piccola, entrano in funzione a seconda della quantità di acqua portata dal Corsalone. La centrale produce di media da una fonte rinnovabile, ma non inesauribile, come l’acqua 1.400 MWh all’anno, cioè una quantità di energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuo di 550 nuclei familiari. I benefici ambientali si possono misurare in un risparmio di 423 tep (tonnellate equivalenti petrolio ndr), in un abbattimento di anidride carbonica pari a 1420 tonnellate annue e in una riduzione consistente di sostanze inquinanti immesse in atmosfera come gli ossidi di zolfo e azoto e le polveri fini. Tra le sue caratteristiche, oltre alla possibilità di controllare totalmente l’impianto a distanza tramite linea telefonica, c’è anche l’installazione di una scala “rimonta pesci”, cioè un superatore di dislivello costruito in modo da consentire ai pesci di risalire la corrente.

“Il rispetto del minimo deflusso vitale del torrente, consentito dalla doppia turbina, e la scala rimonta-pesci sono due importanti aspetti di sostenibilità ambientale, che riteniamo debbano essere dei requisiti a cui adeguare tutti i mini-idro” ha sottolineato l’assessore all’ambiente, annunciando poi due nuove iniziative in questo ambito: da un lato l’avvio di un censimento e monitoraggio di tutti gli impianti presenti sul territorio toscano, per sfruttarli al 100 per cento e rimettere in funzione anche quelli attualmente dismessi, e dall’altro l’istituzione di un osservatorio regionale, con filiali locali, in cui siano coinvolte anche le associazioni di ambientalisti e di pescatori, per consentire anche ai cittadini il controllo della gestione effettiva dei mini-idro. (cs-com/wf)