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ETIOPIA-ERITREA: ANNAN PROPONE DI RIDIMENSIONARE MISSIONE ONU

Quattro differenti opzioni, ma tutte mirate a un forte ridimensionamento della forza di pace delle Nazioni Unite dispiegata nella zona cuscinetto che divide l’Etiopia dall’Eritrea, sono state avanzate dal Segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan, al Consiglio di Sicurezza. Nel suo ultimo rapporto sulla delicata questione frontaliera tra Etiopia ed Eritrea, diffuso ieri, Annan ha detto che di fronte al rifiuto dell’Etiopia di dare seguito alla decisione vincolante della Commissione incaricata di tracciare il nuovo confine tra i due paesi e di fronte alle “umilianti” limitazioni imposte al personale Onu dal governo eritreo, non resta che procedere a una sostanziale riduzione della missione, nota col suo acronimo Unmee.

Le quattro opzioni avanzate da Annan prevedono: la riduzione a 1700 uomini del personale attuale (2300 dipendenti), che manterrebbe il controllo delle stesse postazioni; una riduzione dell’organico simile, ma col trasferimento di tutti gli uffici della missione in Etiopia, abbandonando così l’Eritrea dove resterebbe solo una rappresentanza formale; la trasformazione della missione di pace in una missione di osservazione, che non conterebbe più di 800 uomini; e infine la trasformazione della Unmee in una missione di collegamento con una quarantina di ufficiali di collegamento.

Annan ha suggerito al Consiglio di scegliere la prima opzione (ridurre a 1700 l’organico dell’Unmee) per alcuni mesi e, se le parti non avranno cambiato atteggiamento, di procedere a un ulteriore riduzione, trasformando l’Unmee in una missione d’osservazione. “L’Unmee si è trovata ad operare in condizioni inaccettabili per troppo tempo e temo che, se si permetterà che questa situazioni continui, il caso Etiopia-Eritrea rischierebbe di costituire un precedente a livello internazionali con gravi e serie implicazioni per il concetto stesso delle missioni di mantenimento della pace” ha detto Annan nel suo rapporto, sottolineando che i governi di Asmara ed Addis Abeba non hanno dimostrato nessuna volontà di arrivare a un compromesso.

Secondo il segretario generale uscente dell’Onu, lo stallo nella risoluzione del conflitto frontaliero (per cui i due paesi hanno combattuto un sanguinoso conflitto tra il 1998 e il 2000) è causato dall’intransigenza di entrambe le parti: se l’Etiopia continua a rifiutare una decisione che si era impegnata ad accogliere e a definire inappellabile, l’Eritrea, ha detto ancora Annan, ha violato “massicciamente” la Zona di sicurezza temporanea (Tsz, l’area cuscinetto che divide i due paesi) negli ultimi tre mesi. Secondo le cifre rese note ieri, almeno 2000 soldati eritrei con armamento pesante, carri armati e armi anti-aereee sono entrati negli ultimi mesi nella zona cuscinetto.Misna