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EUROPARLAMENTO: APPROVATO A STRAGRANDE MAGGIORANZA IL TRATTATO DI LISBONA

Il Trattato di Lisbona rappresenta “un miglioramento sostanziale rispetto ai trattati vigenti”. Per questo la relazione stesa dagli eurodeputati Richard Corbett (Gran Bretagna) e Inigo Méndez de Vigo (Spagna) e presentata questa mattina chiedeva al Parlamento Ue di approvare il trattato firmato ufficialmente nel dicembre scorso e attualmente in fase di ratifica. A Strasburgo si è dunque svolto un lungo dibattito sul tema, cui sono intervenuti i vertici comunitari e numerosi deputati. I due relatori hanno insistito sulla importanza del nuovo Trattato, che “consente alle istituzioni Ue di funzionare”, assegna maggiori poteri all’assemblea, permetterà all’Unione di “perseguire risultati concreti a favore dei cittadini”. Nel testo si esortano gli Stati membri a ratificarlo “entro la fine dell’anno” e a informare i cittadini sui suoi contenuti in vista delle elezioni europee del 2009. Diversi interventi hanno sottolineato l’“occasione persa” rinunciando alla Costituzione, sostituita da questo Trattato di riforma, che comunque rappresenta un “onorevole compromesso”, consentendo “all’Ue di rimettersi in marcia”.

Favorevoli all’approvazione della relazione, e dunque al Trattato di Lisbona, si sono detti popolari, socialisti, liberaldemocratici, verdi, destra moderata e singoli deputati di altri partiti. “È singolare – ha spiegato in aula il relatore Corbett – che contro il Trattato si schierino la destra estrema, la sinistra estrema oltre ai conservatori britannici” (che fanno parte del Partito popolare). “Costoro, che non credono all’Europa comunitaria, chiedono un referendum europeo sul trattato. È il massimo dell’ipocrisia”. L’aula è quindi passata al voto, approvando l’articolato “a stragrande maggioranza” (525 sì, 115 contrari e 29 astenuti), come ha sottolineato il presidente Hans-Gert Poettering. Il quale ha aggiunto rivolgendosi ai deputati: “Il vostro sì rappresenta la libera espressione dei popoli che vi hanno eletto. Questo Trattato dà all’Unione la capacità di agire e garantisce maggiore democrazia”. In aula c’è stata qualche contestazione da parte di alcuni deputati che chiedono il referendum popolare confermativo. “Noi difendiamo i valori comuni dell’Europa – ha aggiunto Poettering – e non permetteremo che le grida di pochi superino le argomentazioni della maggioranza e il dibattito democratico. Chi ha votato no al Trattato dovrà giustificarsi dinanzi ai propri elettori”.

Sir