Toscana

Elezioni, candidati e liste in Toscana

In Toscana sono trenta le amministrazioni che si rinnovano in questa tornata elettorale, caratterizzata da una crescente frammentazione. Il record di liste e candidati va a Lucca, con un candidato ogni 115 elettori. Cinque i comuni con più di 15 mila abitanti che vanno al voto, tra cui due capoluoghi di Provincia (Lucca e Pistoia) e Carrara. In alcuni casi si tratta di un voto anticipato: a Monte San Savino, Licciana Nardi e Manciano si era votato nel 2009; a Castiglion Fiorentino nel 2011. Ecco una panoramica di liste e candidati sindaco.Candidati sindaco e liste: numeri da «guinnes» LUCCA: Sette candidati, una sorta di primarie nel centrodestradi Lorenzo Maffei

Ogni 115 elettori del comune di Lucca c’è un candidato consigliere comunale. Come a dire, di fatto, non c’è lucchese che non abbia, non diciamo un parente, ma un amico o un conoscente che abbia scelto di entrare nell’agone delle amministrative. Un dato che lascia perplessi tanto quanto l’ormai noto numero degli aspiranti sindaco: sono ben undici, con ventiquattro liste collegate; da qui l’abnorme carica degli oltre 600 candidati consiglieri per circa 70mila aventi diritto al voto.

Andando oltre i numeri, che poi finiscono per essere derubricati fra le curiosità, ci sono le posizioni e gli schieramenti dei candidati sindaco che sono lo specchio di una realtà politica andata in mille pezzi e che nella storia della città delle mura proprio non ha precedenti. Partiamo con Alessandro Tambellini (Pd) che è il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. A suo sostegno troviamo Federazione della Sinistra, Sel, Pd, Idv e una Lista civica. Lo schieramento ora appare coeso, ma all’interno sanguinano ancora le ferite del recente strappo in casa Pd tra il presidente della provincia di Lucca Stefano Baccelli e Tambellini stesso: strappo poi rientrato con l’intervento della segreteria nazionale che ha confermato la candidatura di Tambellini; sullo sfondo la chiusura delle province e giochi di correnti interne.

Degli altri dieci candidati, tre sono un po’ fuori dal coro: parliamo di Daniela Rosellini del Movimento Cinque Stelle, Gemma Urbani e Giuliano Marchetti rispettivamente con liste civiche personali. Gli altri sette candidati sindaco sono tutti di area centrodestra, al governo della città da quindici anni. Parliamo del settantottenne sindaco uscente, Mauro Favilla (Popolo delle Libertà), che si ricandida con il sostegno del Pdl e di quattro liste civiche di cui una composta da fuoriusciti dell’Udc che non hanno digerito la scelta del partito di abbandonare Favilla. Poi c’è Pietro Fazzi, già sindaco di centrodestra per due mandati, che si candida appunto con l’Udc e una lista civica. Maurizio Dinelli, già consigliere regionale per il Pdl, approdato nell’attuale giunta Favilla (di cui è tuttora assessore) contro cui si candida con il sostegno di due liste civiche, del Partito liberale e del Movimento autonomistico Toscano. Luca Leone (già assessore al bilancio di Favilla) appoggiato da una lista civica e dal Fli. Antonio Trapani per la Lega Nord. Andrea Colombini con una lista civica autonoma di area centrodestra. Infine, appoggiato da due liste (Valore alle Idee, Governare Lucca), c’è Piero Angelini, politico democristiano di lungo corso, già sottosegretario all’ambiente nella prima repubblica, tra i migliori sponsor di Favilla nel 2007: la sua lista, Governare Lucca, raccolse un 10% che favorì, allora, la vittoria del centrodestra. Durante questi anni però Favilla ha più volte ostacolato l’attivismo politico di Angelini il quale adesso si misura personalmente contro l’antico amico (già dai tempi della Dc) che accusa apertamente di mala gestione della cosa pubblica, avendo presentato anche esposti in procura in materia urbanistica. Già perché a Lucca sullo sfondo c’è l’indagine «Volpe del deserto», che se al momento sembra essere un buco nell’acqua per mancanza di prove, un anno fa portò in carcere un assessore di Favilla e le indagini sono ancora in corso.

Il primo turno del 6-7 maggio potrebbe dunque profilarsi come una grande elezione primaria per il centrodestra, che poi al ballottaggio potrebbe anche ritornare a correre unito contro Tambellini: ma i personalismi e le esasperazioni di questi ultimi giorni non fanno presagire niente di scontato. Infatti le classiche accuse tra candidati prima delle elezioni si raccolgono più all’interno dell’area di centrodestra, in piena sindrome «fratelli coltelli», che tra candidati di opposti schieramenti.

E la Consulta dei laici mette on line le risposte dei candidatiIntervistare i candidati sindaco è un esercizio tutt’altro che nuovo. Diverso è però se a fare le domande non è un giornalista, ma una realtà ecclesiale che così sfida il vento dell’antipolitica. Questo è quanto avvenuto a Lucca nelle scorse settimane. «L’idea è nata a febbraio» spiega Mario Battaglia, segretario della Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi lucchese «dopo una conferenza che organizzammo con il locale Centro Cultura dell’Università Cattolica e alla quale intervenne Stefano Zamagni. Parlammo di cultura politica e del nuovo ruolo dei laici. Ci sentimmo come associazioni cattoliche presenti sul territorio interpellati a riflettere sul bene comune e sulla politica come servizio. Nell’assemblea del mese successivo, confrontandosi apertamente con i rappresentanti delle varie associazioni che fanno parte della Consulta, abbiamo evidenziato la necessità di fare un piccolo servizio alla città e alla Chiesa, mettendo a fuoco alcune tematiche da proporre a chi si candida ad amministrare i comuni nei prossimi anni».

Come sono nate le domande? Quali sono i temi messi in evidenza?

«Dopo l’assemblea ci siamo riuniti come segreteria della Consulta e abbiamo stilato tre domande come bozza di partenza. Successivamente abbiamo girato per mail a tutti i rappresentati delle associazioni cattoliche queste tre domande e abbiamo raccolto le osservazioni di tutti. Alla fine abbiamo proposto sei domande che vertono su temi specifici: politiche familiari, giovanili, welfare per anziani, trasparenza nella pubblica amministrazione, partecipazione cittadini alla politica, ruolo delle associazioni cattoliche per la politica».

Come è stata accolta la vostra proposta?

«Al momento posso dire che è stata accolta bene da tutti, sia all’interno della nostra chiesa locale che dai candidati cui sono arrivate le nostre sollecitazioni. Le risposte che ci arrivano le pubblichiamo per intero sul blog della nostra Consulta, cdalucca.blogspot.it, e in parte sono ospitate sulle pagine diocesane di Toscana Oggi».

Ma siete andati oltre le associazioni, coinvolgendo le parrocchie, vero?

«Abbiamo tentato una piccola azione di sinergia laddove possibile, e abbiamo inviato anche ai parroci dei comuni dove si vota le risposte dei candidati sindaco alle nostre domande. Chi può lo inserisce anche sul sito internet della propria parrocchia. Poi abbiamo fatto conoscere anche alle redazioni locali dei giornali di questa iniziativa che vuole essere un servizio non solo intraecclesiale e che desideriamo ripetere anche alle prossime votazioni».

PISTOIA: Tutti divisi, l’incognita è solo il ballottaggiodi Mauro Banchini

In tanti sono convinti che «i giochi» siano fatti. Le vere elezioni ci sarebbero state il 29 gennaio quando il libraio Samuele Bertinelli (35 anni e figlio d’arte: suo padre Giorgio ha fatto a lungo politica, nelle file del Psi, per poi salire ai massimi livelli, vicepresidente nazionale, di LegaCoop) vinse su altri fra cui anche quel Roberto Bartoli, docente universitario, che poi per protesta, accompagnato da circa 150 altri compagni, ha stracciato la tessera Pd e ora minaccia un voto «disgiunto». Primarie made in Italy.

In una città dove il potere nel Palazzo comunale «abita» da sempre nelle mani di uno stesso blocco politico, i «giochi» sarebbero dunque fatti proprio in favore di Bertinelli (Pd) appoggiato da 8 liste (Sel, Idv, Verdi compresi). E in favore di Samuele giocherebbero pure le divisioni altrui: Pdl, Lega Nord e Terzo Polo corrono infatti ciascuno con un proprio candidato (Annamaria Celesti, Daniela Simionato, Alessio Bartolomei, quest’ultimo uscito dalle file del Pdl per poi passare con Fli).

È la «maledizione» (o, a seconda che si guardi con gli occhiali del centrosinistra, la «benedizione») di una Pistoia che in molti, anche nelle file della stessa maggioranza, non esitano a dipingere come conservatrice e seduta: in particolare oggi che la crisi del lavoro (futuro di Breda ma anche incertezze del vivaismo) morde e, pensano in molti, senza trovare una classe politica adeguata in termini di fantasia, innovazione, grinta.

La sensazione è che vinca Bertinelli anche per rinuncia degli altri a giocare per vincere. Unica incertezza? La capacità di farlo subito o di essere costretti (dai non pochi … sinistri maldipancia) al ballottaggio. E sarà interessante anche a Pistoia verificare il peso di un altro partito: quello del «non voto». Curiosità anche qui per il risultato dei grillini (e curiosità nella curiosità: il candidato Cinquestelle, Giacomo Del Bino, è cugino di Bertinelli). Completano la partita altri tre candidati: i «civici» Paolo Bonacchi ed Enrico GuastiniMario Capecchi. Le liste a confronto sono 17 con un numero incredibile (544) di aspiranti consiglieri.

Altri 4 i Comuni pistoiesi interessati al voto: sopra i 15 mila Quarrata; sotto San Marcello, Marliana e Serravalle. Ovunque, uscenti, governi di centrosinistra. Come nel capoluogo, tensioni dentro il centrosinistra anche a San Marcello (un altro Comune dove, da sempre, governa la sinistra e che appare seduto sui non pochi problemi). Qui il centrosinistra è spaccato in due, ma pure qui lo schieramento opposto è diviso.

In una stanca la campagna elettorale, con molti big già arrivati o annunciati, attiva è stata la comunità ecclesiale: alcuni Uffici diocesani hanno presentato un documento segnalando temi (in particolare il lavoro, i giovani, l’ambiente, la famiglia). Tutti i candidati sindaco del capoluogo si sono incontrati con il pensiero di mons. Giordano Frosini sul senso della «città». E un altro documento è venuto dalle sigle pistoiesi del forum di Todi.

CARRARA: Zubbani punta al bis tra nove contendentidi Renato Bruschi

A Carrara sono dieci i candidati alla poltrona di primo  cittadino. Troppi, per un Comune di soli 65mila abitanti che vedrà i propri cittadini impegnati a scegliere, tra vecchi e nuovi volti della vita politica locale, oltre al sindaco, anche i consiglieri comunali tra circa cinquecento nominativi, contenuti in ben 21 liste. Il sindaco uscente Angelo Zubbani, che ha impostato la sua campagna elettorale, sul concetto di «continuità e futuro», è appoggiato da ben sette liste che si estendono dall’estrema sinistra, con Rifondazione comunista e Sel, fino all’Unione di Centro; nel mezzo partiti «storici» come Pri, Psi, e Pd, per finire con la lista civica «Carrara futura con Zubbani». Nel 2007 era passato al primo turno, ottenendo il 54% dei consensi e battendo l’avversario di centrodestra Simone Caffaz che si era piazzato al 36%.

A rappresentare le idee dell’Italia dei valori e dei Verdi, sarà l’architetto cinquantaseienne Claudia Bienaimé che si presenta in una coalizione sostenuta dalle liste civiche «Carrara Bene comune» e «La fabbrica della sinistra». «Lavorare per l’interesse generale, per difendere il bene comune: l’aria, l’acqua, il marmo, il territorio, ma anche la scuola, la cultura, la salute la nostra storia», questo uno degli slogan della campagna elettorale.

Il giovane Antonio Biggi, con il progetto di diventare il primo «sindaco-operaio», si presenta nella lista della Lega Nord. Tra le priorità del programma politico: la sicurezza dei cittadini e la riqualificazione del centro storico della città. Insegnante alla scuola del marmo Giuseppe Costa (55 anni) correrà per il partito «Caccia ambiente» e pone al primo posto del suo programma «il porticciolo turistico e una nuova viabilità». Per «Futuro e libertà» si è candidato Nicola Franzoni che avrà anche il sostegno della Fiamma tricolore. La sua campagna elettorale è stata mirata ad evidenziare errori e contraddizioni, nonché inadempienze e limite, della giunta Zubbani. Ammiratore di Trostky e delle sue idee rivoluzionarie, Paolo Vannucci, ex insegnante in pensione si presenta nelle liste del «Partito Comunista dei lavoratori». Il candidato più giovane è invece Matteo Martinelli e rappresenta il «Movimento a cinque stelle» di Beppe Grillo. «Credibilità e vento nuovo nella politica», i due principi ai quali, a livello locale, e non solo, il movimento dei grillini si è ispirato.

«Rimboccarsi le maniche per far rinascere la città» è, invece, quanto sostengono «Io voto per Carrara» e «Cittadini per Carrara – Lista 7 luglio», – con al primo posto l’ex sindaco Luico Segnanini –  le due liste civiche che appoggiano la candidatura del medico- dentista, Elvino Vatteroni.

Pdl e «La Destra – Nuovo Psi» sono invece i partiti che propongono alla carica di primo cittadino, il capogruppo dell’opposizione nell’attuale consiglio comunale, il dottor Lanmarco Laquidara che si batte per far crescere le risorse che provengono dal mondo lapideo.

Infine Cesare Micheloni, consigliere provinciale e della circoscrizione 4, è candidato per «Identità Toscana», il movimento politico sorto dallo sposalizio tra un folto gruppo di fuoriusciti dalla Lega Nord Toscana e «Io Amo l’Italia», il partito fondato dall’europarlamentare Magdi Cristiano Allam.

Tra le priorità che dovrà affrontare la nuova amministrazione comunale, il «problema marmo»: una risorsa da cui deve derivare un bene per la città e per tutto il territorio comunale affinché diventi un volano per innescare progetti economici legati al turismo, alla cultura, all’agricoltura e all’allevamento nel rispetto dell’ecosistema.

Gli altri centri oltre 15 mila abitantiOltre a Lucca, Pistoia e Carrara sono altri due i comuni con più di 15 mila abitanti dove si vota il 6-7 maggio. La legge elettorale prevede per questi comuni che se il candidato sindaco non supera il 50% dei voti va al ballottaggio con il secondo classificato il 20 e 21 maggio. Negli altri 25 comuni, tutti sotto i 15 mila abitanti, risulterà eletto il candidato che otterrà il maggior numero di voti.

QUARRATA. Nel 2007 la spuntò per un soffio al ballottaggio Sabrina Gori (50,57%), candidata di un Ulivo allargato a Rifondazione e Idv, su Mario Niccolai, del centrodestra. L’Udc correva da sola con Alessandro Cialdi che al primo turno ebbe il 13,9%. Forte di questo risultato si ripropone da solo. Questa volta Lega (Giuliano Noci) e Pdl (Flavio Berini) si presentano separati e possono solo sperare di costringere Marco Mazzanti (Pd + Di Pietro Sel + Fed. Sin. Rif. Com. + civica) al ballottaggio. Presente anche la civica «CittàPerTe»  con Tommaso Pieragnoli.

CAMAIORE. 27 mila elettori, da tempo il Comune è una roccaforte del centrodestra. Nel 2007 vinse Giampaolo Bertola con il 57,6%, sostenuto da Fi, An, Udc, Psdi e Lega. A succedergli il centrodestra ha designato Alberto Matteucci, appoggiato da Pdl, Udc, Destra, Pri, «Cittadini al Governo» e «Noi per Matteucci», con il fuoriuscito Giampaolo Bertola, capolista per l’Udc, ma leale a Matteucci. Il centrosinistra gli oppone Alessandro Del Dotto, Pd, Sel, Federazione della Sinistra, Rc, Psi, Idv, Pensionati e dalla lista civica «Progetto futuro». Altri quattro i candidati: l’ambientalista Patrizia Gemignani di «Alternativa per Camaiore», Francesco Ceragioli di «Costruiamo insieme il futuro», Riccardo Micheli di Futuro e libertà e l’ex-sindaco Fabio Pezzini di «Camaiore nel cuore», appoggiato da Pli, Api e Psdi.

I Comuni sotto i 15 mila abitantiCASTIGLION FIORENTINO. Un anno fa aveva prevalso con il 49,37% Enrico Cesarini (centrosinistra), ma la nuova giunta si trovò ad affrontare un grave dissesto finanziario, ereditato dalla giunta Brandi e il Comune fu commissariato. Adesso il candidato del Pd è Luigi Bittoni («Rinnovamento»), ma l’Area democratica, rivendicando una maggiore discontinuità con il passato, ha candidato Paolo Filippi («Cittadini uniti per il bene comune», sostenuta da Idv). Di centrodestra il «Patto per Castiglioni» con Angelo Tanganelli. Completano il quadro, la Lista senza partiti con Domenico Nucci, il Pc dei lavoratori (Giuseppe Mazzoli) e Cittadini per il cambiamento (Raul Menci).

MONTEMIGNAIO. Cinque anni fa vinse senza problemi con una civica di centrosinistra (68,54%) Massimiliano Mugnaini, che si ripresenta alla guida di «Per Montemignaio». La civica «Insieme per Montemignaio» candida Enrico Naldini. Si ripresenta anche Luigi Cartei («Toscana Granducale»).

MONTE SAN SAVINO. Voto anticipato, perché il consiglio era stato sciolto il 26 marzo 2011, dopo la  sfiducia al sindaco Carlo Alberto Carini di dieci consiglieri, di cui cinque della maggioranza di «Città viva» (centrodestra). Tre le liste in corsa: «Per Monte San Savino», di centrosinistra, con Margherita Scarpellini, «Impegno per Monte San Savino» con Claudio Valdambrini e «Per Monte San Savino libero» con Luca Stanghini.

CAMPAGNATICO. Nel 2007 la lista di centrodestra «Solidarietà e Buon Governo – Pesucci», che si rifà all’ex sindaco Elismo Pesucci, ottenne il 74,21% con Fabrizio Testarelli. Questa volta candida  Catia Galeazzi. Il centrosinistra le oppone con «Lavoriamo insieme» Luca Riccardi, mentre Idv e Sel propongono Euro Rocchi. Gianluigi Ferrara è il candidato per l’Udc, Filippo Chiarelli di una civica promossa dal «Comitato per Campagnatico» e da «Fare Grosseto».

MANCIANO. Nel 2009 aveva vinto Mario Mecarozzi (48,16%) con la civica «Comune aperto», poi sfiduciato nel dicembre 2011 dalla sua maggioranza. Mecarozzi ci riprova con la stessa lista, confrontandosi con Roberto Denei di «Nuovo Orizzonte», area Pdl, e Marco Galli di «Manciano Insieme» (centrosinistra).

PORTO AZZURRO. Nel 2007 Maurizio Papi con «La Vela» (centrodestra) ottenne il 72,62%. Questa volta candida Luca Simoni, mentre Maurizio Papi, non più eleggibile, lo affiancherebbe da consigliere. Altre tre i candidati: Massimo Correani di «Vivere Porto Azzurro», Fabio Cecchi per «L’Ancora», e Arianna Agarina, per «Porto Azzurro Libero».

MARCIANA MARINA. Altro comune in mano al centrodestra che nel 2007 con Andrea Ciumei («Lista per il futuro») ottenne il 55,18%. Ciumei cerca il bis, sempre alla guida della stessa lista. Paolo Di Pirro della civica  «Insieme» è il concorrente.

SASSETTA. Piccolissimo comune con poco meno di 400 elettori e che nel 2007 vide il successo di Luciano Cencioni con «Sassetta democratica» (62,66%). Cencioni si ripresenta alla guida della stessa lista, ma rispetto a cinque anni fa i concorrenti sono passati da 2 a 5: Rino Socci (Pdl), Alessandro Tarducci («Identità Toscana»), Giuliana Dei (Lega Nord), Agnese Serni («La Sinistra») e Gabrile Del Sette («Toscana granducale»).

PITIGLIANO. Su 3.500 elettori, quasi cinquanta candidati tra sindaco e consiglieri. Nel 2007 prevalse con il 35,6% Dino Seccarecci con «Uniti per Pitigliano» (centrosinistra) con il centrodestra a poca distanza (32,0%). Sei oggi le liste: «Tutti uniti per Pitigliano», candida Pierluigi Camilli e incassa il sostegno del Pdl, la civica «Un Futuro per Pitigliano» Pietro Ferri, sostenuto dal Pd. Ma dalle file dell’ex maggioranza viene anche Diva Bianchini, già assessore nella giunta Brozzi e Seccarecci e che si mette alla guida di «Partecipare per rinnovare». Marco Bianchi, dal 1998 al 2007 assessore all’urbanistica con Brozzi e, dal 2007 al 2012 capogruppo di opposizione, guida la lista «Quattro mosse per Pitigliano 2012». Completano il quadro la lista dei grillini di «5 Stelle», con Lorenzo Olivotto e «Ogm, Gruppo d’opinione in movimento» con Giulia Micci.

MONTALCINO. Due sole liste come 5 anni fa, quando Maurizio Buffi (Unione) vinse con il 67,5%. Il «Centrosinistra» (Pd, Sel e Socialisti) presenta Silvio Franceschelli, «Insieme per il Comune» (centrodestra) Claudio Cesarini.

MONTICIANO. Nel 2007 stravinse con il 76,40% Mauro Cencioni (Unione). Il Pd propone Sandra Becucci, che dovrà vedersela con Mircko Giorgini di «Aria nuova», Patrizia Palumbo di «Insieme per Monticiano» e Lucia Ganozzi di Sel.

SARTEANO. Centro sinistra per Sarteano, che nel 2007 aveva fatto eleggere sindaco Roberto Burani (56,0%), candida Francesco Landi. Gli altri candidati sono Francesco Andreini di «Sinistra europea-Rif.») e Simonetta Losi di «Insieme per Sarteano».

RIGNANO SULL’ARNO. Nel 2007 vittoria dell’Ulivo con Gianna Magherini (55,47%). Quattro i candidati sindaco: Daniele Lorenzini («Pd – Riformisti Toscani»), Silvia Bonini («La Sinistra»), Marco Giuliani («Passione in Comune», con Idv e Sel) e Michele Matrone (Pdl, Udc e Lega).

REGGELLO. Nel 2007 l’Ulivo aveva vinto con Sergio Benedetti (56,42%). Questa volta la lista «Democratici e riformisti» propone Cristiano Bennucci, vincitore delle primarie Pd. Cinque gli altri contendenti: Andrea Calò («La Sinistra»), Elisa Tozzi («Nuova Reggello»), Alfredo Ciari, con una sua civica, Tiberio Papi («5 stelle»),  e Carlo Bastiani («Uniti per un’altra Reggello»).

BAGNI DI LUCCA. In mano al centrodestra dal 1999, nel 2007 aveva vinto Giancarlo Donati (41,23%). Questa volta corrono in sei: Bruno Ulisse Viviani con «Impegno per Bagni di Lucca» (Pdl e Destra); Umberto Bartoli di «Obiettivo Bagni di Lucca» (Pd, Idv e Psi); Marco Pelagalli di «Voltiamo pagina» (Udc); Roberto Balatri (Prc e Sel); Massimo Betti di «Progetto Rinascimento»; Quinto Bernardi con una civica di destra.

FORTE DEI MARMI. Sei i candidati: accanto al sindaco uscente del centrosinistra Umberto Buratti, che nel 2007 ottenne il 44,52% e al suo rivale di sempre James Popper («Centro destra unito») troviamo David Lucii («5 Stelle»), Vasco Franceschi nipote del fondatore della «Capannina» («Insieme per il Forte»), Gabriele Monforte («Progetto Forte») e Maria Teresa Baldini («Fuxia People»).

PORCARI. Alla guida di «Progetto per Porcari» si ripresenta per il centrosinistra l’uscente Alberto Baccini, che nel 2007 aveva ottenuto il 55,34%. Gli si oppone Stefano Picchi con una civica di centrodestra («Da sempre per Porcari»).

MULAZZO. È Claudio Novoa con «Insieme per il nostro futuro» a cercare di raccogliere l’eredità di Sandro Donati, che nel 2007 aveva ottenuto per il centrosinistra il 58,21%. Roberto Malaspina, guida la lista di centrodestra «Ricostruiamo Mulazzo»; Roberto Del Vecchio «Insieme per cambiare»; Ornella Boccardi «Verso il futuro amando Mulazzo», sostenuta dal consigliere regionale Pdl Jacopo Ferri.

LICCIANA NARDI. Nel 2009 prevalse Albino Fontana (centrosinistra) con il 56,40%, morto nell’ottobre scorso. Alla sua esperienza si rifà «Impegno onestà e trasparenza», guidata da Enzo Manenti. Il centrodestra punta su Pierluigi Belli, figlio di un sindaco di Licciana degli anni ’80 con la lista «Amiamo Licciana».

ZERI. Ha fatto discutere la discesa in campo di Enrico Petriccioli, dimessosi dal consiglio di Pontremoli dove era approdato lo scorso anno come candidato sindaco, con quasi il 14%. La sua civica «Cittadini per Zeri», è appoggiata dai socialisti dell’ex sindaco Pier Luigi Ferrari e da una parte dell’elettorato del Pdl. Suo contendente, Oscar Bandini, già assessore nella giunta di Pedrini e per questo espulso dal Pd; guida la lista «Diversi ma uniti. Capacità e volontà». Nel 2007 aveva vinto Davide Filippelli con una civica di centrosinistra (48,32%)

BIENTINA. Con «Uniti per Bientina» (Pd, Sel, Rif., Psi e Idv) si candida per il secondo mandato Corrado Guidi, che nel 2007 prevalse con il 73,79% (Unione). Tre le liste concorrenti, con la Lega Nord che corre da sola con Giulio Cesare Susini, Pietro Antonio De Vito che guida la civica «De Vito per Bientina» e Renato Bonicoli l’altra civica «I borghi e il chiaro».

CRESPINA. Il sindaco Thomas D’Addona (nel 2007 ottenne con l’Ulivo il 58,53%) si ricandida con «Per Crespina», appoggiato da Pd, Idv, Psi e Udc. A contendergli il posto la lista «Buon Senso» che propone Michele Cialdini, che nel 2007 ottenne il 30,15% con la Cdl, e Matteo Fenzi di «Per noi».

MARLIANA. Nel 2007 si divise su quattro liste. La spuntò per poco (43,91%) Luca Bernardi (centrosinistra) su Mauro Alfredo Innocenti (Marliana per le libertà 39,17%). Questa volta le liste sono solo due, con Piera Gonfiantini («Centro Sinistra per Marliana») e Marco Traversari («Lista Civica per Marliana – Marliana alla luce Sole»).

SAN MARCELLO PISTOIESE. A contedersi la poltrona di Carla Struffaldi, che cinque anni fa portò l’Unione al 55,04%, ci sono quattro candidati: Silvia Maria Cormio (Pd per l’Ambiente), Davide Luca Ferrari («Bene Comune»), Silvio Gaggini («Cambiare si può») e Giuseppe Montagna («Insieme per San Marcello»).

SERRAVALLE PISTOIESE. Cinque anni fa Renzo Mochi (Unione) vinse senza problemi (63,26%). Questa volta le liste salgono a tre. Oltre a Patrizio Eugenio Mungai (Centrosinistra per Serravalle) e a Roberto Bardelli (Pdl), si presenta anche Federico Gorbi (Serravalle Futura).