Toscana

Emergenza infermieri, Grilli (Confcooperative Federsolidarietà): «Alcune cooperative potrebbero essere costrette a consegnare le chiavi alle prefetture»

“Ci hanno assicurato il Prefetto scriverà subito al Presidente Giani ponendogli la questione come urgentissima”. C’è un’altra lettera che nelle prossime ore arriverà sui tavoli dell’amministrazione sul tema dell’“emergenza infermieri”, dopo le numerose recapitate dal marzo di un anno fa ad oggi da Confcooperative Federsolidarietà e dalle altre centrali cooperative. Stavolta, però, sarà firmata dal Prefetto di Firenze Alessandra Guidi: è uno degli esiti dell’incontro avuto questa stamattina (mercoledì 26 maggio) da una delegazione di Confcooperative Federsolidarietà Toscana con il viceprefetto vicario Simonetta Castellani per approfondire la questione. “Ci ha chiamato lei in seguito ad una lettera che avevamo inviato la settimana scorsa a tutte le prefetture della Toscana facendo presente come ormai la situazione sia diventata esplosiva dato che qualche cooperativa ha anche ipotizzato di consegnare le chiavi delle strutture ai Prefetti per l’impossibilità materiale di rispettare i requisiti previsti per l’accreditamento” ha spiegato il presidente Alberto Grilli che ha guidato la delegazione di Federsolidarietà composta anche dal segretario Francesco Fragola e Carmelo Capizzi, consigliere di Federsolidarietà Toscana, in rappresentanza delle cooperative aderenti.

Poco più di un’ora di conversazione, più che sufficienti per tratteggiare le proporzioni del problema e “per far comprendere che le Rsa, le residenze per disabili e tutte le altre strutture e servizi convenzionati che necessitano d’infermieri rischiano di essere colpite da una mazzata dalle conseguenze pesantissime, non solo per i gestori, ma anche e soprattutto per gli assistiti e le famiglie – ha proseguito Grilli -: tanto che, appunto, si è impegnata a scrivere subito alla Regione”.

La vicenda, purtroppo, è nota ed è sul tavolo da mesi: in Toscana ci sono più di sei mila posti letto a rischio nelle strutture e nei servizi socio-sanitari, quasi il 50% dei 12.800 attualmente occupati. “Già adesso il 90% delle nostre realtà è in seria difficoltà a rispettare i requisiti minimi previsti dalla normativa regionale in materia di accreditamento proprio per mancanza d’infermieri – continua il Presidente di Confcooperative Federsolidarietà – e con il nuovo concorso bandito dalla Regione, che conta oltre 2.300 ammessi all’ultima prova, si arriverà quasi sicuramente al 100%”.

All’origine dell’emergenza, infatti, ci sono proprio quei concorsi della Regione, necessari per reclutare nuovi infermieri da mettere a disposizione delle strutture pubbliche in conseguenza dei bisogni originati dalla pandemia. E soprattutto, la scarsità di personale infermieristico in Toscana, quanto meno in riferimento alle nuove necessità dovute al Covid-19. “Quello che è accaduto è abbastanza semplice da spiegare – conclude Grilli -: i concorsi banditi hanno drenato infermieri da un pezzo del sistema sanitario e socio sanitario regionale, quello gestito dal privato ma, soprattutto, dalla cooperazione sociale, ad un altro, quello a gestione pubblica senza la possibilità di sostituirli perché infermieri professionali sul mercato del lavoro toscano non ce ne sono più”. Il problema, però, è che fra poche settimane pure gli infermieri che hanno superato l’ultimo concorso potrebbero cominciare a lavorare per le Ausl. E a quel punto, davvero, qualche cooperativa potrebbe essere costretta a portare le chiavi delle strutture in prefettura.