Toscana

Estar: intesa sindacati-Regione per riaprire le graduatorie

Dopo settimane di attese, annunci e anticipazioni, arriva la sottoscrizione di un accordo fra sindacati e Assessorato alla Salute regionale, che punta a sciogliere il nodo spinoso delle 166 graduatorie decadute per effetto di una delibera Estar.

Una vicenda complessa e delicata, perché la delibera tagliava in un solo colpo la possibilità di attingere alle graduatorie di moltissimi profili professionali in assenza di nuovi concorsi.

Si era creato un danno ai lavoratori e al sistema sanitario regionale che vedeva bloccata una parte consistente di graduatorie utili a rispondere ai bisogni del sistema e dei servizi alla collettività. Infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio, della prevenzione e di radiologia, per fare alcuni esempi, erano stati sostanzialmente bloccati e in molti casi costretti ad aspettare un nuovo concorso (perlomeno un anno di attesa).

L’accordo stabilisce un metodo e pone obiettivi da raggiungere fra organizzazioni sindacali e Assessorato, per determinare fabbisogni di personale per aree vaste, con una programmazione triennale.

Nel frattempo l’Assessorato si impegna a fare riaprire tutte le graduatorie attive prima della delibera dell’Estar ed a garantire la continuità dei rapporti lavorativi precari in essere nelle varie aziende sanitarie per garantire la tenuta e la stabilità dei servizi.

L’Assessorato ha inoltre preso un chiaro impegno con Cgil, Cisl e Uil a sottoscrivere un accordo per la stabilizzazione dei precari in base alla normativa nazionale, da concretizzare con l’indizione di nuovi concorsi.

«Bene l’intesa – dicono i segretari regionali di Fp-Cgil Alice D’Ercole, Cisl-Fp Marco Bucci e Uil-Fpl Mario Renzi – . È un atto di responsabilità dell’assessore Saccardi e un risultato importante, frutto del lavoro di Cgil, Cisl e Uil, per i tanti idonei, molti dei quali lavoratori precari, che sono in quelle graduatorie. Adesso Estar sia conseguente e riapra le graduatorie che aveva chiuso: su questo Cgil Cisl e Uil non faranno sconti».