Toscana

Estate: Coldiretti toscana, la campagna è la seconda meta vacanza in regione

E’ quanto afferma la Coldiretti Toscana, sulla base dei dati dell’indagine Demoskopika, anche grazie ai servizi accessori messi a disposizione negli agriturismi, sempre più rispondenti alle molteplici esigenze dei turisti nazionali e stranieri.

“Per questo alla Giunta regionale della Toscana e alla vicepresidente Saccardi con delega all’agroalimentare va il nostro plauso per l’approvazione della modifica del regolamento n. 46/2004 di attuazione della l.r. 30/2003 che disciplina delle attività agrituristiche, delle fattorie didattiche e dell’enoturismo in Toscana. Le modifiche relative proprio all’agricampeggio ed al glamping aprono nuovi scenari proprio rispetto ai mezzi di soggiorno autonomo che possono essere utilizzati nell’ambito agrituristico nelle piazzole attrezzate, fornendo nuove prospettive di crescita ai nostri agriturismi, primo tutori dell’ambiente, della sostenibilità e del turismo all’aria aperta”, afferma Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana.

Non è un caso che anche il 17% degli italiani abbia scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi sui cittadini che hanno deciso la destinazione delle ferie, anche grazie alle formule dell’agricampeggio, con i servizi aggiuntivi del cibo da asporto e della consegna di pasti a domicilio.

“A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete composta in Toscana da ben 4.500 dove leader dell’ospitalità agrituristica regionale è Siena con 1150 aziende seguita da Grosseto con 960 e Firenze con 600. I posti letto dell’agriturismo toscano contano 31mila camere e 700 piazzole”, afferma Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana, associazione agrituristica di Coldiretti.

Gli agriturismi toscani, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – aggiunge Terranostra Toscana – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città.

Dal pranzo sul plaid con i piedi sull’erba, all’agri-aperitivo a bordo piscina o tra i filari dei vigneti, ma c’è anche chi si è attrezzato per ospitare i commensali sotto gli ulivi monumentali o sulle balle di fieno o ha organizzato cene romantiche tra gli uliveti tra  le diverse proposte con la spinta anche verso il turismo di prossimità con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute.

“I Borghi più belli d’Italia” in Toscana sono 23 su 300 comuni e rappresentano circa 150.000 abitanti, con paesaggi, territori e tradizioni molto variegati, con 15 centri medioevali di grande suggestione. Si tratta di paesaggi fortemente segnati – spiega la Coldiretti Toscana – dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura ai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza per l’Italia che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che identifica il Belpaese all’estero, di cui l’agroalimentare Made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.

La Toscana conta 32 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) italiani riconosciuti dall’Unione Europea tra formaggi, oli extravergine di oliva, salumi e prodotti a base di carne, vini, panetteria e pasticceria. Un patrimonio – conclude Coldiretti Toscana – conservato nel tempo dalle oltre 40mila imprese agricole presenti nei piccoli Comuni con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.