Toscana

FINANZIARIA, A RISCHIO SPETTACOLI IN TOSCANA

I tagli prospettati dalla legge Finanziaria rischiano di mettere in ginocchio anche in Toscana il settore dello spettacolo. È quanto emerso dalla lunga serie di audizioni svolte quest’oggi dalla V Commissione consiliare (cultura), presieduta da Ambra Giorgi dei Ds. Sono stati ascoltati tutti gli enti e organismi di rilevanza regionale: dalla Fondazione del Maggio musicale fiorentino a quella del Teatro Metastasio, da quella del Teatro di Pisa al Festival Pucciniano, dal Teatro del Giglio di Lucca alla Fondazione Toscana Spettacolo. «Il quadro – si legge in una nota della Regione – delineato dagli addetti ai lavori è, nonostante ogni realtà presenti ovviamente caratteristiche proprie, sostanzialmente il solito: dopo anni di contributi ‘inchiodatì e in qualche caso diminuiti, teatri e fondazioni che già per far quadrare i bilanci sono costretti ad operazioni di funambolismo amministrativo, se la scure della Finanziaria si abbattesse con la severità prevista rischierebbero di non riuscire a far quadrare più i conti. E questo – prosegue il comunicato – perché sarebbero tagliati sia i contributi statali concessi tramite il Fus, il Fondo unico per lo spettacolo, sia con ogni probabilità quelli concessi dagli enti locali, che a loro volta si troveranno a dover gestire una considerevole diminuzione delle entrate”.

Alcuni esempi: se la decurtazione del Fondo unico per lo spettacolo (550 milioni di euro) fosse di 164 milioni di euro, come annunciato in un primo momento, la Fondazione Teatro del Maggio musicale fiorentino si troverebbe 7 milioni di euro di contributi in meno, e questo a fronte delle gravi difficoltà finanziarie in cui l’Ente versa da tempo. Anche la Fondazione Metastasio, a Prato, che riceve dagli enti locali (Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato) 2 milioni e 400 mila euro l’anno, denuncia come la vita dell’istituzione stessa sia messa in pericolo. Per Sipario toscano, i tagli significherebbero 80 mila euro di contributi in meno. In molti altri casi, porterebbero al completo azzeramento degli investimenti. “Si è trattato d’una panoramica molto utile – ha dichiarato Ambra Giorgi alla fine delle consultazioni – che ci ha rappresentato con chiarezza i rischi che corre la cultura, che nella nostra Regione più che in altre, è assolutamente strategica per lo sviluppo e per il rilancio dell’economia». (ANSA).