Toscana

FIRENZE, IMAM: ENTRO 2 SETTIMANE CONFRONTO CON COMUNE SU MOSCHEA

(ASCA) -  Entro due settimane la comunità islamica fiorentina spera di poter avviare il confronto con il sindaco Matteo Renzi per la costruzione della nuova moschea, che già ha scatenato la polemica politica. “Spero – spiega l’imam e presidente della comunità Izzedin Elzir – di poter incontrare il sindaco nell’arco di due settimane per poter cominciare un cammino insieme. Si tratta di spostare l’attuale moschea, che è stata ricavata in un ex laboratorio in centro, in un luogo più degno per la nostra comunità ma anche per la città di Firenze”. Un progetto di massima c’é già e prevede la costruzione di un edificio che richiami la tradizione fiorentina, con una facciata bianca e nera (simile a quella del Duomo) e due minareti ispirati al campanile di Giotto. “Questa è la caratteristica della nostra arte – spiega Elzir -. Se si guarda una moschea in Marocco sarà diversa da una della Palestina o da una della Siria perché rispecchierà l’arte di quel Paese. Così a Firenze vorremmo una moschea che si inserisca nella tradizione artistica di questa città“. La comunità islamica non è intenzionata a chiedere fondi al Comune: “Da venti anni – assicura l’imam – viviamo con l’autofinanziamento e possiamo andare avanti così. Al Comune chiediamo di indicarci i terreni adeguati per realizzare la moschea”. Il progetto, però, vede la netta opposizione della Lega (che con il capogruppo in Provincia Marco Cordone parla di “atteggiamento provocatorio”) e del Pdl. “L’Imam – affermano i consiglieri comunali del PdL Marco Stella e Stefano Alessandri – smetta questo gioco che dura da troppi anni e con cadenza ciclica sul riproporre una moschea a Firenze: è una provocazione continua inaccettabile. Rispediamo al mittente la provocazione dicendo che saremo pronti anche a fare un referendum per non far costruire una moschea nella nostra città“. Di opposto parere il consigliere provinciale del Pd Franco Pestelli, per il quale “invece di accendere passioni violente e cercare consensi di pancia” occorrerebbe “affrontare responsabilmente questo tema delicato”. “Marco Cordone lo sa che le crociate sono finite da un millennio circà? Perché viene il dubbio che nessuno glielo abbia ancora detto”, replica Alessandro Cresci, coordinatore provinciale fiorentino di Idv, secondo il quale “isolare piuttosto che avvicinare non aiuta nessuno”.