Toscana

FIRENZE, SMANTELLATO CAMPO NOMADI PODERACCIO, NUOVO VILLAGGIO PER 262 CON 49 CASETTE ED UNA MOSCHEA

Il campo nomadi del Poderaccio, nell’Oltrarno fiorentino, è stato smantellato e le 262 persone che vi vivevano sono state trasferite in un nuovo villaggio realizzato con casette in legno resistenti al fuoco in un’area vicina. Lo ha reso noto il Comune di Firenze dopo la demolizione delle baracche, che è iniziata ieri alle 10 e che è proseguita per tutto il giorno. L’esigenza di realizzare ex novo un villaggio per i Rom del Poderaccio emerse nel 2000 quando una bambina rimase uccisa in un incendio sviluppatosi tra le baracche a causa delle precarie condizioni di sicurezza degli impianti elettrici.

Il nuovo villaggio Rom è formato da 49 abitazioni variabili da 45 a 75 metri quadri e di una moschea. Oltre agli alloggi sono state effettuate opere di bonifica e urbanizzazione, allacci di acqua e corrente elettrica. Solo tre famiglie Rom del Poderaccio non saranno per il momento trasferite nel nuovo villaggio, ma troveranno una sistemazione provvisoria nell’area Masini in cinque roulotte della protezione civile.

I lavori sono stati coordinati dagli assessori Lucia De Siervo e Cristina Bevilacqua, dal presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio e dal comandante della polizia municipale Alessandro Bartolini insieme a tecnici e dirigenti del Comune di Firenze. «La scelta politica dell’amministrazione comunale – ha sottolineato l’assessore Lucia De Siervo – è di superare l’ottica dei campi nomadi e offrire, a coloro che ne hanno il diritto, un’accoglienza dignitosa. In tal senso la giornata di oggi è molto importante perché si porta a compimento il primo intervento”. De Siervo ha annunciato che, contestualmente alla chiusura del Poderaccio, partiranno gli interventi di smantellamento completo delle baracche, di bonifica e l’avvio dei lavori per la realizzazione del secondo villaggio dove troveranno sistemazione i nuclei familiari ora accampati nell’area del campo Masini. L’operazione si è conclusa in tarda serata ed è stata seguita – al fine di garantire la massima sicurezza – da un forte contingente di forza pubblica: ben 100 poliziotti, con due dirigenti, e 100 carabinieri, con due ufficiali, sono stati infatti impegnati nel lungo servizio. (ANSA).