Toscana

FIRMATA A ROMA COSTITUZIONE UE

“Roma è orgogliosa di sentirsi la casa d’Europa”. Con queste parole Walter Veltroni, sindaco di Roma, ha aperto alle 11 in Campidoglio la cerimonia per la firma della Costituzione Ue. “Il futuro dell’Europa è anche nelle risposte che saprà dare – ha aggiunto il primo cittadino – ai giovani, agli anziani, gli ammalati, alle famiglie. Inclusione e giustizia sociale non sono parole vuote per l’Unione. Così come cooperazione, solidarietà e multilateralismo sono tra i nostri valori fondo”. Veltroni ha concluso il suo intervento affermando: “Non ci manchino mai, nel cammino che ancora ci attende, il coraggio e la capacità di essere uniti per realizzare il sogno di un’Europa terra di pace, di convivenza fraterna e di comprensione fra gli individui, i popoli e le religioni, al di là dei confini”.

La cerimonia è proseguita con gli interventi ufficiali del primo ministro italiano, Silvio Berlusconi, del premier olandese Jan Peter Balkenende, del premier irlandese Bertie Ahern, del presidente dell’Europarlamento, lo spagnolo Josep Borrell, del presidente della Commissione Romano Prodi e del presidente designato dell’Esecutivo, il portoghese José Manuel Durao Barroso.

Il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, nel suo intervento ha sottolineato il legame storico tra la firma dei Trattati del 1957 e il nuovo passo in avanti dell’Ue: “Due date: 25 marzo 1957, 29 ottobre 2004. È passato quasi mezzo secolo – ha detto -. La sala dove firmeremo il Trattato costituzionale è la stessa nella quale i sei Paesi precursori firmarono i Trattati di Roma. L’Europa era spaccata in due… eppure qualcuno già cominciava a pensare, con preveggenza e con coraggio, all’Europa del domani, a gettare le basi della riunificazione”. L’apparente follia dei nostri padri fondatori è divenuta una meravigliosa realtà”, ha osservato Berlusconi. “L’Europa si dà finalmente una Costituzione, basata sul duplice e inseparabile consenso dei cittadini e degli Stati membri”. Il capo del governo ha quindi ricordato la necessità di realizzare concretamente il dettato costituzionale, perseguendo una integrazione “sul piano politico, sociale ed economico”. “L’Europa unita – ha aggiunto Berlusconi, – è, e sempre più sarà, un plebiscito quotidiano. Da oggi inizia il processo di ratifica del Trattato: ci impegneremo affinché l’Italia ratifichi subito la carta. Il sentimento europeista è parte della nostra storia di italiani, è solido, è entusiastico e spero possa essere anche contagioso”.

“Dopo questa tappa il cammino prosegue”. Jan Peter Balkenende, primo ministro olandese e presidente di turno del Consiglio Ue, ha sottolineato nel suo discorso in Campidoglio i prossimi passi che attendono i Venticinque: “La Costituzione – ha affermato – offre migliori opportunità di rendere l’Europa più sicura, economicamente più solida e giusta. Opportunità che dobbiamo insieme sfruttare appieno. La nostra missione non è conclusa”. Balkenende si è quindi chiesto se l’Ue rappresenti una minaccia per le identità nazionali che in essa convivono. “Sono in molti a porsi questa domanda – ha puntualizzato -; ma non è forse proprio grazie alla libertà e allo spirito di apertura in Europa, grazie ai contatti con gli altri, che possiamo scoprire chi siamo?”. Il presidente di turno del Consiglio dell’Unione ha concluso sostenendo che “il Trattato costituzionale che oggi firmiamo rappresenta un saldo fondamento del nostro comune futuro. La pace, la sicurezza e la prosperità sono tanto preziose quanto fragili. Questa Costituzione le rafforza e per ciò stesso rafforza anche noi. Questa cerimonia è quindi un messaggio di speranza. Un nuovo inizio”. Nella sala degli Orazi e Curiazi i rappresentanti dei Venticinque sono quindi passati all’apposizione della firma in calce al Trattato. Nella stessa sala, il 25 marzo 1957 erano stati siglati i Trattati istitutivi della Comunità economica europea, avviando il cammino verso l’Europa unita.Sir

Il Trattato europeo