Toscana

FORUM SOCIALE MONDIALE: IL TESTIMONE PASSA DA BAMAKO A CARACAS

“In questi giorni è stato piantato un seme che farà germogliare i movimenti sociali: le donne che non sono mai uscite dai loro villaggi sono venute qui e dopo tre giorni di viaggio hanno incontrato il mondo intero: sono felici e si sentono meno isolate. Credo che la società civile africana sia in costruttiva mobilitazione”: lo ha detto la maliana Aminata Barry, presidente della ‘Piattaforma alternativa’ – rete di circa 300 organizzazioni non governative africane – al termine del sesto Forum Sociale Mondiale (Fsm), che ieri ha chiuso nella capitale Bamako la parte “africana” dell’evento. Nessuna dichiarazione finale, nessuna risoluzione o decisione per la cerimonia di chiusura di ieri pomeriggio “perché – come spiega Mamadou Goita, tra i coordinatori dell’evento – il Forum Sociale non è terminato”.

Da oggi il tavolo di discussione si sposterà infatti a Caracas, in Venezuela, fino al 29 gennaio; a marzo, infine, a Karachi in Pakistan. Per la prima volta infatti il summit nato nel 2001 nella città brasiliana di Porto Alegre è divenuto “policentrico”, toccando le realtà sociali di tre continenti: Africa, America Latina ed Asia.

Alla presenza di qualche migliaio di persone il Forum Sociale di Bamako ha affrontato temi decisivi per il continente: dal debito agli organismi geneticamente modificati, alla questione finanziaria, al problema della privatizzazione dell’acqua. “I rapporti di potere che ci sono nel mondo non permettono al nostro continente di crescere – ha detto a conclusione dei quattro giorni di Bamako Nouhou Mohamadou Arzika, rappresentante della Coalizione contro il caro-vita del Niger. “Le nostre popolazioni – ha aggiunto – s’impoveriscono sempre più e non si sviluppano come dovrebbero. Questo Forum ci ha dato la possibilità di riunirci per riflettere sul nostro avvenire e per capire che noi africani possiamo cambiare le cose”.

Anche i Movimenti per la pace presenti a Bamako, in unione con i rappresentanti della Confederazione Internazionale dei sindacati liberi, convergono sull’utilità di queste giornate: “Questo summit resterà il simbolo della solidarietà con l’Africa sottomessa contro i politici che l’opprimono” hanno dichiarato al quotidiano maliano ‘L’Essor’. A Bamako – che sorge lungo le rive del Niger, secondo fiume dell’Africa dopo il Nilo – è stato lanciato anche un appello per l’accesso gratuito all’acqua e contro i processi di privatizzazione in un seminario promosso dal Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua: “Il Forum – ha detto Riccardo Petrella, uno dei promotori del Fsm – consideri l’accesso gratuito all’acqua per la vita, nella misura di 40 litri al giorno per persona, come uno degli obiettivi comuni di mobilitazione per i prossimi dieci anni da parte dei movimenti che sottoscrivono la Carta di Porto Alegre”.

Il Fsm tornerà in Africa nel 2007, per un’edizione di nuovo riunificata con delegati da tutto il mondo, che si daranno appuntamento a Nairobi, in Kenya. Misna