Toscana

Faita: è arrivata la ripresa per campeggi e villaggi turistici toscani

Sono i primi risultati della stagione appena conclusa, grazie alle rilevazioni statistiche realizzate ed elaborate in tempo reale dell’Osservatorio del turismo all’aria aperta promosso da Faita Federcamping Toscana, associazione di categoria dei titolari di campeggi e villaggi turistici.

Per quanto riguarda le presenze, dato più rilevante per gli arrivi di stranieri (+3,1%) ma anche gli italiani sono aumentati del 2,4%. Rilevanti i risultati nei territori classificati dall’Istat come “altro interesse”, zone confinanti con aree di maggior interesse, mentre perdura il periodo di crisi nelle zone di campagna e collina. In aumento gli italiani nelle città d’arte (a Firenze si registra un’impennata con un +22%), mentre sulla costa continuano a crescere in misura più accentuata le presenze straniere (+3,5% rispetto a +1,7%).

Tra le presenze divise per provincia, Arezzo registra il record con +9,8%, Massa Carrara segna un +6,6%, Grosseto 3,6%, Lucca 3,5%, Firenze 3,4%, Siena +1,2%, Livorno +0,6%. Dati negativi a Pisa (-2,5%) e soprattutto Pistoia (-7,5%). Per gli stranieri, da segnalare un diffuso aumento di presenze dalla Germania (indicato in un +30% complessivo) e dalla Polonia (+10%). Bene in generale tutta l’Europa, con qualche segnalazione anche per gli Stati Uniti e perfino il Perù.

Giampiero Poggiali, presidente di Faita Toscana, associazione del turismo all’aria aperta aderente a Confcommercio, dichiara: “Gli imprenditori della ricettività all’aria aperta toscana sono pronti a continuare a fare la loro parte investendo nelle loro strutture per favorire la crescita del turismo, consapevoli che in molte aree della nostra regione campeggi e villaggi turistici rappresentano l’offerta ricettiva prevalente. Chiedono però alla Regione Toscana un maggiore impegno per quanto riguarda la semplificazione normativa e, principalmente, una normativa che metta tutti gli attori sullo stesso livello, senza i favoritismi in termini di adempimenti e tassazione dei quali attualmente gode chi, come le imprese agrituristiche, si affaccia pesantemente nel settore della ricettività open air”.