Toscana

Firenze, Stefania Saccardi in visita a Ponte a Niccheri: «Venite a donare il sangue»

«Grazie agli appelli rivolti dalla Regione e dalle associazioni dei donatori, nell’ultimo mese c’è stato un aumento delle donazioni, e per questo voglio ringraziare le associazioni e i donatori, per la grande sensibilità dimostrata. Ma di sangue c’è ancora un gran bisogno, quindi rivolgo un nuovo appello, sia ai donatori abituali che a chi ancora non ha mai donato. Oltretutto, donare il sangue è anche l’occasione per un check up gratuito. Donare fa bene: al corpo e all’anima». Queste le parole dell’assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi, che ieri mattina ha visitato il Servizio trasfusionale dell’ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri, dove ha incontrato sia gli operatori che i donatori di sangue, scambiando con loro alcune considerazioni riguardo alla carenza di emocomponenti, che nel periodo estivo si avverte con maggior rilevanza. Per Stefania Saccardi quello dell a donazione di sangue è un tema particolarmente sentito, essendo lei stessa una donatrice.

All’Osma, l’assessore Saccardi, che era accompagnata anche dalla vicesindaco e assessore alle politiche sociali di Bagno a Ripoli Ilaria Belli, è stata accolta da Paolo Morello Marchese, commissario delle 4 Asl che confluiranno nell’azienda sanitaria dell’Area vasta centro, Emanuele Gori, vicecommissario per la Asl 10, Antonella Bertelli, responsabile del Servizio trasfusionale di Ponte a Niccheri, e alcuni rappresentanti della direzione sanitaria del presidio. L’assessore ha visitato anche il reparto di emodinamica, stanze e sale operatorie.

Dopo l’appello lanciato un mese fa dalla Regione per l’emergenza sangue, la risposta dei donatori toscani e delle associazioni alla segnalazione di carenza di sangue è stata ammirevole, ed ha consentito in questi ultimi venti giorni di raccogliere e produrre la quantità di sangue necessaria ai fabbisogni dell’intera regione, a fronte di consumi che peraltro sono rientrati nella media attesa per la minore richiesta da parte del settore trapianti (nei primi 20 giorni di luglio l’Aou Pisana aveva eseguito ben 19 trapianti, di cui 11 di fegato, supportati dal servizio trasfusionale: quasi uno al giorno).

Questa situazione ha anche consentito la scorsa settimana di supportare le necessità della regione Lazio, purtroppo in permanente grave carenza di sangue, con una cessione di emazie necessariamente piccola, per salvaguardare l’autosufficienza toscana, ma certamente indispensabile per i pazienti assistiti in quella regione.

«Chiediamo ai nostri donatori – sottolinea ancora Stefania Saccardi – di mantenere il loro impegno costantemente, nell’immediato futuro, essendo prossima la ripresa delle attività chirurgiche in routine, ma anche oltre. Ai nostri cittadini tra i 18 e i 65 anni che ancora non donano chiediamo di contattare il servizio trasfusionale più vicino per prenotare la loro prima donazione».

La Toscana ha introdotto nei test sui campioni di sangue ed emocomponenti anche il test West Nile Virus (virus del Nilo occidentale). Lo prevede una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, con la quale la Regione raccoglie le indicazioni del Ministero della Salute, che con una circolare del 9 giugno scorso stabiliva che i donatori che avevano trascorso almeno una notte nelle aree interessata dal virus dovessero essere sospesi per 28 giorni dalle donazioni; in alternativa, essere sottoposti allo screening WNV.

Visto il sensibile calo di donazioni registrato in Toscana negli ultimi mesi, la Regione ha preferito introdurre il test WNV, per non rischiare ulteriori cali. A questo scopo ha destinato la somma di 75.000 euro, che andranno alle tre aziende ospedaliero-universitarie di Careggi, Pisa e Siena, per l’acquisto e l’esecuzione del test.

Il virus del Nilo occidentale, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), è diffuso oggi in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Solo accidentalmente può infettare l’uomo. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite.